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Ferrara. Scuola, il ministro nella morsa dei precari

Incontro con la delegazione

11/09/2012
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«Capisco le loro aspettative»: il maxi concorso sarà modificato. «Ma non abolito»
 


di STEFANO LOLLI

«CAPISCO bene le tensioni, ma anche le disfunzioni, determinate dal precariato». Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo non perde l'aplomb vedendo via Ariosto sbarrata dal sit in' dei sindacati e dei lavoratori della scuola. «Profumo di fregatura», uno degli striscioni esposti dai precari. Che fischiano e cantano: «Difendiamo ciò che è nostro, noi il concorso l'abbiam fatto», il coro dei precari storici' con dieci e più anni in attesa della cattedra. Subito dopo l'arrivo al complesso di Santa Lucia (dove ieri sono stati inaugurati il nuovo studentato e gli uffici temporanei del Rettorato terremotato'), il ministro ha innanzitutto incontrato una delegazione dei manifestanti: il segretario della Flc Cgil Fausto Chiarioni e due lavoratori, Roberto Felloni e Tommaso Cibinetto. In t-shirt rossa con la scritta «Insieme la scuola non crolla» («Il ministro ce l'ha anche chiesta, ma non potevamo restare nudi per accontentarlo», dice Chiarioni all'uscita), i tre si sono fatti portavoce della protesta che coinvolge ormai tutta Italia. «Abbiamo chiesto a Profumo di ritirare il maxi concorso spiega il sindacalista dopo il colloquio, durato una ventina di minuti ; altrimenti verrà... assediato dovunque andrà. Poi abbiamo anche ribadito la contrarietà al trasferimento dei docenti inidonei nel personale tecnico e amministrativo». Protesta ferma, destinata a continuare. Profumo dice di comprendere e annuncia un'apertura; il maxi concorso si farà, «ma nella prima fase riguarderà solo le graduatorie che non hanno docenti; non abbiamo intenzione di creare altre frotte di precari». L'impianto però resta: «Con serietà e serenità dobbiamo far ripartire il paese dalla legge che esiste dice il ministro ; per il reclutamento dei docenti esistono due canali, le graduatorie e i concorsi, entrambe con pari dignità». Dalla strada si sente l'eco sfumata di tamburi e fischietti, ma Profumo non deve alzare la voce: «Capisco le aspettative di chi, per anni, ha subito lo stop and go del sistema scolastico, ma con buonsenso si può dare una risposta utile ai lavoratori e al Paese. Le persone in graduatoria potranno, comunque, fare una scelta: stare nella graduatoria o confrontarsi con i loro colleghi nel concorso». Nessuna protesta, invece, dagli altri giovani con cui Profumo si è trattenuto nel corso dell'iniziativa: due studenti del Camerun ospiti della nuova residenza universitaria, ed i bimbi Giovanni e Emma (figli del docente di Ingegneria Michele Gambetti) simpatici testimonial del taglio del nastro, al punto da essere chiamati al tavolo delle istituzioni. 


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