Dai docenti di Cagliari

Siamo alla fine dell'anno scolastico e per il nuovo anno è prevista una forte ristrutturazione, accorpamenti delle classi, divisione delle cattedre, orario frontale di 18 ore, con il relativo degrado della qualità della attività scolastica e con la relativa perdita di 20.000 posti insegnanti;
a noi pare che tutti coloro, dentro e fuori la scuola che sono a favore della scuola pubblica, laica, pluralista, di qualità per tutti, devono prendere unitariamente e fortemente posizione.
A noi pare che l'iniziativa del 16 '#8211; 17 Maggio '1000 piazze per fermare la Moratti' deve essere valorizzata e utilizzata al massimo. Gli scioperi dell'anno scorso sono stati numerosi, quello ultimo, indetto finalmente da tutti i sindacati ha avuto successo, ma gli scioperi non sono tenuti molto in considerazione dall'attuale Governo e dalla maggioranza parlamentare; non interessa loro il confronto e la concertazione con le parti sociali.
A livello di base, di singola scuola o gruppo di scuole, di singola città, di nuovo sindacato, emergono nuove forme di manifestazione di dissenso e di lotta, semplici, non costose, anche allegre, caratterizzate dalla non collaborazione e dalla astensione da compiti scolastici non obbligatori; esempio l'anno scorso i fazzoletti gialli o di lutto al braccio, il blocco dei viaggi di istruzione e quest'anno in massa il rifiuto di adottare nuovi libri di testo e il rifiuto delle ore di straordinario.
Si comincia ad intervenire anche in nodi importanti di funzionamento della scuola i cui compiti vengono svolti più per la tradizionale generosa volontarietà dei docenti che per i ruoli formalizzati e adeguatamente retribuiti; esempio le deleghe che i Presidi assegnano ai docenti per coordinare i Consigli di classe, il vigilare gli alunni nelle assemblee di Istituto, ecc.. Certo in alcune non collaborazioni dei docenti , esempio i viaggi di istruzione, vengono a soffrirne le attività scolastiche e gli alunni, ma è anche l'occasione per incontrarci con gli studenti e i genitori discutere e fare parte comune. Queste iniziative specifiche però non sono ancora coordinate nello spazio e nel tempo e hanno poco rilevanza unitaria nel mondo della scuola e poca incidenza nella società e nel Governo. L'iniziativa del '1000 piazze per fermare la Moratti' del 16 e 17 Maggio con i suoi punti programmatici per la difesa e il rilancio della scuola pubblica, è l'occasione per incontrarci 'sulle cose comuni'
come scuole' quelle che hanno accorpamenti di classi o peggio sono state accorpate ad altri Istituti;
come docenti 'precari, storici e ssis, sovrannumerari, tecnici scientifici, docenti ancora di ruolo!, docenti di sostegno ;
come studenti,
come personale Ata' i cui servizi si danno in appalto;
come genitori,
come amministratori pubblici' assessori e Sindaci preoccupati dei servizi scadenti che potranno offrire alla scuola pubblica;
come cittadini democratici,
come associazioni;
Come sindacati' ormai convinti che le vecchie contrattazioni e procedure sono in parte inadeguate;
' come persone che non vogliono subire, non vogliono il degrado dell'impegno culturale e osano avere fiducia nella capacità di ritrovarsi insieme.
Uscire dall'isolamento e stabilire collegamenti, uscire dalla frammentarietà e cominciare a essere uniti, contare e avere potere. Dobbiamo pensare a delle iniziative che consentano al variegato mondo della scuola e della cittadinanza democratica di ritrovarsi. Per Cagliari proponiamo, ad esempio, per Venerdì 16 Maggio, per il tardo pomeriggio, un girotondo, ' a scuola vogliamo contare anche noi e non solo il dr. Pietrella !', intorno al palazzo della Direzione scolastica regionale e poi una diffusione di materiale informativo nel centro tra i viandanti,

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Dalla periferia, Insegnanti per la scuola pubblica
'La Sveglia'
Liceo Muravera, Cagliari. Contatti:
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'Prof. Cagliari @Virgilio.it