Corriere:Serve un piano educativo Le famiglie spesso assenti
Come gestisce questi fenomeni? Stiamo cercando di costruire un’identità d’istituto, un piano educativo che coinvolga tutti gli adulti della scuola: preside, insegnanti, anche i bidelli.
IL PRESIDE
«Serve un piano educativo Le famiglie spesso assenti»
«Ci sono gruppi all’interno delle classi che si muovono con aggressività, isolano i ragazzini più deboli». Giorgio Galanti, preside dell’istituto comprensivo «San Giuseppe Calasanzio» di piazza Axum, zona San Siro, si trova a gestire «forti difficoltà relazionali, spesso acuite dalla mescolanza culturale». Come gestisce questi fenomeni?
«Stiamo cercando di costruire un’identità d’istituto, un piano educativo che coinvolga tutti gli adulti della scuola: preside, insegnanti, anche i bidelli. L’alunno deve riconoscere l’ambiente dal clima che si respira».
Ma, praticamente, come interviene?
«Con servizi di orientamento e consulenza per le famiglie. Cerchiamo di costruire un ambiento solido anche grazie ai genitori: li convochiamo, pianifichiamo le modalità d’intervento, sentiamo il parere di psicologi e psicoterapeuti».
E le famiglie come rispondono?
«Diciamo subito che abbiamo a che fare con famiglie in grande difficoltà. Non solo perché assenti o socialmente deprivate. Serpeggia un certo malessere psicologico anche tra le famiglie benestanti. Sempre di più i genitori ci chiedono: "Come possiamo intervenire?". Noi proviamo a dare tutte le risposte possibili. Dopodiché si pone un’altra questione».
Quale?
«L’assistenza sociale non esiste quasi più. C’è stata una drastica riduzione della collaborazione con la scuola».
A. St.