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Corriere-Romagna-Il Governo lascia a casa 60 insegnanti d'inglese

Il Governo lascia a casa 60 insegnanti d'inglese Ravenna - Campagna elettorale del 2001, Berlusconi proclama la scuola delle tre I: Inglese, Informatica e Impresa. A quattro anni di distanza la ...

29/06/2005
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Corriere della sera

Il Governo lascia a casa 60 insegnanti d'inglese
Ravenna - Campagna elettorale del 2001, Berlusconi proclama la scuola delle tre I: Inglese, Informatica e Impresa. A quattro anni di distanza la Riforma Moratti ha preso vita e il governo ha deciso di poter fare a meno, almeno in parte, dell'inglese. A farne denuncia sono le insegnanti del collegio docenti del IX circolo didattico di Ravenna, comprendente le scuole elementari "Randi", "Borgo Montone", "Ponte Nuovo", "Classe" e scuola dell'infanzia di Classe.Affidandosi ad un documento congiunto, le docenti denunciano "lo stato di dequalificazione in cui verrà a trovarsi la scuola italiana in seguito al provvedimento di abolizione della figura dell'insegnante specialista di lingua inglese nella scuola elementare". Il provvedimento produrrà, in provincia di Ravenna, un taglio di 60 insegnanti specialisti distribuiti sui 7 circoli didattici e i 19 istituti comprensivi in cui è articolata la scuola primaria. "Ciò significa - si legge nel documento - che andranno perdute 60 professionalità. Al posto di tali insegnanti, si intende infatti affidare l'insegnamento dell'inglese ai docenti di classe che, pur non avendo nessuna conoscenza di inglese, frequentino corsi di formazione per un esiguo monte ore (si parla di 380 ore per un livello zero di conoscenza). Ora ci si chiede, alla luce di questi tagli di natura prettamente economica, se può essere una scelta di valore e qualità eliminare professionalità acquisite in tanti anni di formazione linguistica e metodologica con corsi di formazione in Italia e all'estero sostituendoli con docenti frettolosamente formati".Tutto questo sta succedendo quando anche a livello europeo (summit di Lisbona 2000) viene sottolineata l'importanza della lingua straniera per un produttivo inserimento nella vita lavorativa e l'effettivo diritto di cittadinanza. "L'apprendimento delle lingue organizzato dalla più tenera età - concludono le insegnanti - risulta un fattore non trascurabile di successo scolastico e una logica di risparmio, come quella che si intende attuare, non consente certamente di raggiungere risultati apprezzabili e di qualità".


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