Corriere-Regio Emilia-Problemi a scuola? Prova a lavorare"
Problemi a scuola? Prova a lavorare" Reggio Emilia: stage nelle aziende per gli alunni delle medie che mostrano difficoltà nello studio REGGIO EMILIA - Stage in azienda per imparare un mestie...
Problemi a scuola? Prova a lavorare"
Reggio Emilia: stage nelle aziende per gli alunni delle medie che mostrano difficoltà nello studio
REGGIO EMILIA - Stage in azienda per imparare un mestiere durante le scuole medie inferiori: se lo studente in classe rende poco, può sperimentare l'ingresso nel mondo del lavoro anche prima della fine della scuola dell'obbligo. Lo prevede un progetto che a Reggio Emilia sta ottenendo buoni risultati. Si chiama "Polo" ed è rivolto agli alunni che frequentano le medie inferiori e che hanno difficoltà a seguire il normale percorso didattico: fornisce loro la possibilità di partecipare, un paio di mattine ogni settimana, a stage personalizzati presso aziende artigiane o commerciali. Accanto a lettere e matematica, quindi, gli alunni - sono una settantina quelli coinvolti quest'anno - imparano l'abc di un mestiere. Il ventaglio è ampio, ce n'è per tutti i gusti: dall'idraulico alla parrucchiera. La scommessa su cui si fonda il progetto è che proprio questo mix di teoria e pratica possa mettere in circolo nei ragazzi energie nuove e una nuova voglia di imparare, sia sui banchi che fuori. Unica condizione: trattandosi di minorenni al confine con l'obbligo scolastico (ragazzini di 15-16 anni che ancora frequentano le medie inferiori), è necessario il consenso dei genitori.
Se lo studio interessa poco, ecco dunque un sistema per coinvolgere gli studenti in attività che diano loro più soddisfazione, facendone emergere la parte migliore e più "costruttiva". "Polo" non è una novità in assoluto: nasce invece sulle ceneri di un'iniziativa partita a livello nazionale negli anni '90, ma rapidamente tramontata. A darle nuova linfa è stato il Comune di Reggio Emilia: "Polo" fa discutere ed è già diventato un "caso" in Italia.
Il presupposto: la collaborazione tra mondo della scuola e istituzioni comunali che, attraverso propri operatori, affiancano già i docenti nel percorso formativo di certi ragazzi, cercando di dare una risposta alle famiglie dei giovani più "difficili". L'idea di fondo è che il tempo, e le occasioni per imparare, sono preziose e non vanno sprecate: così, chi non ha troppa attitudine allo studio, anche durante la scuola dell'obbligo può essere aiutato a far emergere altri talenti, più pratici, ma non meno importanti.
L'aspetto che caratterizza il progetto è che, dopo un periodo di orientamento per capire le reali aspettative di ciascuno, accanto allo stage in una delle 160 aziende artigiane e commerciali che compongono la "rete", corre parallela la frequenza a scuola, ma con un percorso individualizzato e "riposizionato" secondo le esigenze individuali.
"E' un'opportunità in più fornita alle famiglie - spiega il dirigente del Centro servizi amministrativi (già Provveditorato agli studi), Vincenzo Aiello -. In quell'età evolutiva i ragazzi possono manifestare difficoltà particolari. Essere magari insofferenti a restare sui libri ogni giorno, o trovarsi a disagio nel seguire i normali ritmi di apprendimento. Non vogliamo che si pensi ad una discriminazione nei confronti di chi ha problemi. Al contrario desideriamo favorire un miglior apprendimento integrato". E allora può essere utile - d'accordo docenti, operatori, mamme e papà - distogliere i ragazzini per qualche mattina dalle normali lezioni, senza che il filo con i libri si spezzi, e spalancare loro l'universo del lavoro.
In questi giorni il progetto "Polo" partirà anche nella media "Galileo Galilei" di Massenzatico, una frazione appena fuori città, in campagna. Lì è stata segnalata alle autorità scolastiche qualche situazione di disagio. La scorsa settimana c'era stato anche un incendio doloso: vandali erano entrati a scuola spaccando una finestra e dando fuoco al laboratorio di tecnica. "I genitori - spiega il dirigente Aiello - si sono lamentati per alcuni episodi di bullismo e di intemperanza. Ma non c'è alcun collegamento tra gli ultimi fatti e la partecipazione di alcuni alunni al progetto Polo. Ci stavamo lavorando già da settimane".
Luigi Manfredi