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Corriere/Milano: Scuola, prof in maschera contro i tagli

Un bavaglio per dire «non abbiamo più parole». Una maschera per denunciare i tagli al tempo pieno e agli organici della scuola.

15/06/2010
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Corriere della sera

L’astensione di un solo docente basta a fermare i verbali. I presidi: cercheremo di rispettare le scadenze
Protesta della Cgil. I Cobas: scrutini bloccati in 50 istituti. Il provveditorato: poche adesioni

Un bavaglio per dire «non abbiamo più parole». Una maschera per denunciare i tagli al tempo pieno e agli organici della scuola. Si sono presentati così, mascherati o imbavagliati, gli insegnanti della media dell’istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta di Ponte Lambro. Nello stesso giorno dello sciopero degli scrutini indetto dai Cobas. Per una giornata all’insegna della protesta.

50 Gli istituti che, secondo il comitato «3 ottobre», hanno dovuto far slittare gli scrutini in seguito allo sciopero di ieri 6 Gli scrutini saltati ieri al liceo scientifico Vittorio Veneto. I risultati saranno pubblicati a maturità iniziata

Schede di valutazione simbolicamente «mute». «Mentre venivano distribuite — spiega Fiorella Merlin, della Rsu dell’istituto di via Mondolfo— alcuni di noi portavano i cartelli "Non abbiamo più parole"». E, prima della consegna, una performance ispirata alla favola di Pinocchio: filastrocche e volantini.

L’iniziativa, sostenuta dalla FLC-CGIL, non è l’unica a Milano. Sempre la Cgil ha indetto ieri un’ora di sciopero. Ma la protesta più imponente arriva dallo Slai-Cobas, affiancato dai lavoratori precari: blocco degli scrutini ieri e oggi. Risultato: secondo gli organizzatori in 50 istituti di Milano e provincia sono state interrotte le riunioni per la valutazione. Tra gli istituti in «agitazione», il Bertarelli, il Ferraris-Pacinotti, il Cremona, il Virgilio, il Varalli, il Giorgi, l'Allende, il Tenca, il Tito Livio, il Luxemburg, il Brera, il Marconi, l'Oriani-Mazzini, il Marie Curie, lo Steiner, il Leonardo da Vinci, il Verri, il Galvani, la scuola media Arcadia Pertini, il Moreschi, il Pacinotti, il Maxwell e il Capponi, il Majorana e l’Olivetti di Rho, il Mosè Bianchi e il Mapelli di Monza. Ma dal provveditorato arriva la smentita: «Pochissime segnalazioni di adesioni».

L'efficacia dell'iniziativa, hanno spiegato i promotori, è data dal fatto che «basta che manchi un professore per bloccare lo scrutinio». Rivendicazione del coordinamento dei precari «3 ottobre»: «Denunciamo non solo gli effetti devastanti dei tagli all’istruzione, ma anche il più grande licenziamento di massa che l’Italia abbia mai vissuto con la cancellazione, in tre anni, di 150 mila posti di lavoro». E per oggi è previsto un sit-in di protesta davanti al provveditorato.

Lotta contro il tempo: con lo sciopero in corso, i presidi stanno cercando di concludere gli scrutini comunque entro la data di avvio della maturità, martedì 22 giugno. Segreteria del classico Tito Livio: «Probabilmente andremo al 21, non prima...». Stessa incertezza al Moreschi dove la preside, Carola Feltrinelli, conferma: «La pubblicazione dei tabelloni era prevista per giovedì, ma a questo punto credo che slitterà. E se i risultati saranno esposti durante l’esame di Stato, pazienza». Al Moreschi ieri sono apparsi gli esiti di ammissione alla maturità: 11 non ammessi su un centinaio, qualcuno in più rispetto allo scorso anno (come al Marconi: 7 su 140). In linea con il 2009, invece, il Bottoni: su 150 candidati, in 4 non potranno sostenere l’esame. Infine il Marie Curie: un solo non ammesso.


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