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Corriere-Lombardia-La scuola parte dermandosi

Il provveditorato: quest'anno nessun carosello di insegnanti Troppi prof e pochi studenti Rischio chiusura per 61 istituti Con l'avvio delle lezioni partirà anche la sperimentazione nelle eleme...

02/09/2002
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Corriere della sera

Il provveditorato: quest'anno nessun carosello di insegnanti

Troppi prof e pochi studenti Rischio chiusura per 61 istituti

Con l'avvio delle lezioni partirà anche la sperimentazione nelle elementari

La scuola parte fermandosi. Il 10 settembre niente prima ora. Per uno sciopero. Proclamato da Cgil, Cisl, Uil e Snals. Un segnale inusuale, simbolico, giusto per ricordare i molti fronti aperti, i problemi, i dubbi. Dall'asilo al liceo, un filo rosso di umori e malumori, novità e conferme e la solita routine di tutti i giorni. Ma nell'anno ottavo della riforma - quella che ha voluto autonomia e flessibilità - molti istituti superiori anticipano il primo giorno a lunedì 9, e anche prima (gli allievi del commerciale Besta, per esempio, tornano in classe giovedì 5).

I NUMERI - Sono 494 le istituzioni scolastiche della provincia di Milano. Quattro in più rispetto allo scorso anno hanno infatti avuto autonomia e personalità giuridica: il professionale Kandinsky e gli istituti tecnici Torricelli, Conti e Galilei. Così, si contano in tutto 112 circoli didattici, 48 scuole medie, 191 istituti comprensivi, 141 scuole superiori e due istituzioni educative. A Milano e provincia entreranno in classe più di 400 mila alunni.

TUTTO REGOLARE - Inizio d'anno regolare. Lo promettono ministero, ex provveditorato e ufficio scolastico regionale. Per la prima volta, nella storia della scuola italiana, i supplenti annuali sono stati nominati entro il 31 luglio. Dal primo giorno di scuola, tutti in cattedra e niente storico carosello di insegnanti fino a Natale. Ma c'è "il pasticciaccio delle graduatorie" e resta aperto il fronte del concorso per 1500 presidi, in stallo da alcuni mesi.

SCUOLE A RISCHIO - Altrimenti detto "ridimensionamento". E' un altro fronte di polemica con il ministero. In pratica, si tengono d'occhio 61 scuole della provincia (sette con particolare attenzione), che hanno un rapporto alunni/docenti eccessivamente ridotto. Inferiore a 9,5 preso come parametro minimo. Sotto questa soglia, dicono, la scuola non è efficiente, non "rende": tanti insegnanti costi elevati. Quindi, bisogna quanto meno accorpare. Nell'elenco sono così finiti quasi tutti gli istituti tecnici, i professionali, i licei artistici. Dagli industriali Conti, Giorgi, Molinari, Feltrinelli al Bernocchi di Legnano, ai commerciali Moreschi e Frisi, al Convitto nazionale Longone di via degli Olivetani (con poco più di 70 alunni), al liceo artistico Caravaggio, all'istituto d'arte di Monza. E i professionali Pareto e Ferrarsi, l'omnicomprensivo del Parco Nord, lo Spinelli di Sesto San Giovanni, tanto per citare alcuni istituti noti
LE ELEMENTARI - La nuova scuola elementare. L'ingresso anticipato a cinque anni e mezzo è poca cosa, non è la novità più grossa della sperimentazione della nuova scuola dell'obbligo: solamente una direzione didattica su due per provincia potrà organizzarli (non possono essere istituite nuove classi). E poi, l'anticipo è in pratica di soli due mesi (gennaio e febbraio 2003): da sempre si può iscrivere in prima un bambino che compie i sei anni entro il 31 dicembre. Le novità vere e consistenti sono: l'insegnante prevalente (coordinatore e tutor), il "team" (che non lavora più a moduli), il portfolio delle competenze (una specie di cartella personale che seguirà l'alunno dall'asilo alla maturità), inglese e informatica sin dalla prima, i laboratori, l'organizzazione oraria flessibile con la possibilità di non organizzare i rientri pomeridiani.
Giuseppe Tesorio


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