Corriere-Lazio-La protesta continua Cgil, Cisl e Uil: "L'unica salvezza è l'autonomia"
I SINDACATI La protesta continua Cgil, Cisl e Uil: "L'unica salvezza è l'autonomia" "Contro questa riforma si è creato un consenso trasversale, dalle materne agli atenei" La prot...
I SINDACATI
La protesta continua Cgil, Cisl e Uil: "L'unica salvezza è l'autonomia"
"Contro questa riforma si è creato un consenso trasversale, dalle materne agli atenei"
La protesta non si ferma. E in vista della manifestazione nazionale di sabato prossimo, organizzata dai sindacati confederali per chiedere l'immediato ritiro del decreto Moratti, il mondo della scuola si mobilita e prepara azioni di "lotta" e resistenza per ribadire il suo "no" a una "riforma che porta a un impoverimento formativo - sottolinea il segretario romano della Cgil Stefano Bianchi - e ripropone una scuola di scelte precoci e classiste. In questi giorni cercheremo di coinvolgere la società civile, i municipi, le famiglie per cercare di rispondere a una legge che ha lasciato tutti nella più profonda incertezza. Il primo decreto Moratti è stato annunciato ma ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta. Il ministro continua a lanciare messaggi di cambiamento che sono soprattutto d'immagine, ma poi non è in grado di governare questa delicatissima fase di passaggio". Ieri i delegati di Cgil, Cisl e Uil Scuola di Roma si sono riuniti presso l'Istituto tecnico Galilei in via Conte Verde "per dare mandato ai rispettivi uffici legali di valutare, ai fini di un'impugnativa, tutti gli aspetti d'illegittimità del decreto rispetto a quanto previsto dalla legge Moratti" e diffondere una lettera aperta alle famiglie, nella quale si spiegano i motivi della protesta. "Ormai si è creato un consenso trasversale contro questa riforma - aggiunge il segretario della Cgil Scuola di Roma e Lazio Stefano De Caro - e ci aspettiamo in piazza le mamme con i passeggini accanto ai docenti universitari. Noi chiediamo l'immediato ritiro del decreto perchè tutti i tentativi di mediazione e confronto sono falliti. A questo punto, l'unica salvezza, per non arretrare di trent'anni sul piano dell'offerta formativa, è appellarsi all'"autonomia scolastica", un principio peraltro ribadito nell'articolo V della Costituzione".
La "riforma fai da te" sembra essere al momento l'unica strada percorribile nell'ipotizzare l'organizzazione della scuola del futuro che, tra nomine, programmazione didattica, anticipi e laboratori è già al lavoro oggi per il prossimo anno. "Abbiamo istituto un gruppo di lavoro - annuncia il presidente dei presidi romani Antonio Petrolino - per provare ad adattare attraverso l'autonomia scolastica i principi più complessi della riforma. Stiamo ad esempio esaminando il "tutor" all'interno del tempo pieno: normalmente ci sono due insegnanti che fanno 18 ore ciascuno e 4 in sovrapposizione. E se il "tutor" deve lavorare con un gruppo di allievi, non con l'intera classe, ecco che entrambi i maestri possono svolgere questa funzione a pieno titolo e senza creare docenti di serie "A" e serie "B". Per il modulo invece è più complicato - precisa Petrolino - perché le ore scolastiche sono in tutto 26 o 29 e ritagliando le 18 ore non ne restano altrettante per gli altri insegnanti. È un modo per non opporsi frontalmente ma altri non la pensano così: la Cgil ha epressamente dichiarato che condurrà in tribunale i dirigenti scolastici che nomineranno i tutor perché per loro questa figura, con il suo nuovo carico di lavoro, è oggetto di trattativa sindacale".
Flavia Fiorentino