Corriere: «Evasa la tassa rifiuti». Pignorate le scuole
Già bloccato il pulmino dell’alberghiero Vespucci, a rischio i beni di altri 40 istituti. Barzaghi (Provincia): un’operazione «militare»
L’Unione: deve pagare il ministero. L’assessore Simini: la didattica non è compromessa
La legge è uguale per tutti. Anche quella della burocrazia, che non risparmia neppure gli istituti scolastici. Solerti e determinati, i funzionari dell’Esatri mandati dal Comune sono così arrivati ieri mattina in alcune scuole superiori di Milano, armati di verbali e codici, per pignorare alcuni beni in attesa che le scuole stesse si mettano in regola con il pagamento della tassa rifiuti. Si tratta, per ora, di un «avviso di fermo» che ha riguardato ad esempio il pulmino dell’istituto alberghiero Vespucci (utilizzato per il trasporto delle vivande o per l’organizzazione dei catering). Se entro 20 giorni non si saldano i conti arretrati, il fermo diventa definitivo e il pulmino viene pignorato. Dopo il Vespucci, altri istituti superiori hanno ricevuto la visita dei funzionari dell’Esatri e altri ne arriveranno nei prossimi giorni, probabilmente anche in alcune scuole medie ed elementari. Fra i dirigenti scolastici, non appena ha cominciato a circolare la voce dell’«azione di forza», è scattata la rivolta: «La tassa - spiegano alcuni dirigenti sul sito Scuola Oggi - è a carico dello Stato che deve girare alle scuole i fondi per pagare. C’era stato un buco nel 2001 e anche negli anni successivi i fondi sono arrivati in ritardo e solo parzialmente».
La questione era stata discussa anche in consiglio comunale, quando avevano cominciato ad arrivare le cartelle esattoriali del mancato pagamento per il 2001. «Avevamo chiesto all’unanimità che si potesse soprassedere, in attesa che arrivassero i fondi ministeriali. Eravamo convinti che la giunta avrebbe sospeso la richiesta e che di conseguenza si sarebbe interrotto l’iter burocratico, ma ci siamo sbagliati», attacca la consigliera ds Marilena Adamo. Con lei incalza il capogruppo della Margherita, Andrea Fanzago: «Mentre la Moratti, ministro ancora in carica dopo la sconfitta elettorale e allo stesso tempo candidata sindaco del Comune, racconta ai milanesi quante tasse toglierà, il Comune di centrodestra passa ai fatti e pignora i beni delle scuole, amministrate per 5 anni dal ministro Moratti».
Severo anche l’assessore provinciale all’Istruzione, Sandro Barzaghi: «È un’operazione manu militari da parte del Comune ed è un atto contro l’autonomia delle scuole dal momento che per pagare la Tarsu si devono intaccare i fondi a disposizione per i progetti educativi, per altro già tagliati dal ministro Moratti».
Sta in difesa l’assessore comunale all’Educazione, Bruno Simini: «Il ministero aveva garantito in un accordo con l’Anci i rimborsi agli istituti che avrebbero pagato la Tarsu. Così è sempre avvenuto. Ci tengo però a precisare che l’intervento dell’Esatri non pregiudica l’attività scolastica: tra l’altro, nessuno può toccare tutto il materiale scolastico, dai banchi alle sedie, che è di dotazione del Comune».
Elisabetta Soglio