Corriere di rRomagna-Ravenna - Cresce la mobilitazione in difesa della scuola pubblica

Ravenna - Cresce la mobilitazione in difesa della scuola pubblica. Sindacati, associazioni e comitati moltiplicano le azioni di sensibilizzazione, coinvolgendo direttamente anche il mondo politico della città.In attesa della manifestazione nazionale, in programma il 29 novembre a Roma, il "Tavolo provinciale in difesa della scuola pubblica" ha convocato ieri i rappresentanti dei partiti del centrosinistra. All'incontro - che aveva all'ordine del giorno la discussione dei temi caldi in materia di Riforma scolastica - hanno partecipato i Ds, il Pri, lo Sdi e il Movimento repubblicano europeo."Abbiamo individuato, nella bozza del Decreto Legislativo, nonché della Legge 53 - sottolinea Mario Gavanelli, a nome del Tavolo provinciale - elementi di dequalificazione della scuola, quali l'abolizione del tempo pieno nella scuola elementare e del tempo prolungato nelle medie, la riduzione dell'obbligo scolastico e la diminuzione dell'offerta formativa obbligatoria per tutti gli alunni e studenti".Il Tavolo provinciale intende promuovere una raccolta di firme in difesa della scuola pubblica. L'impegno si tradurrà in quattro giornate, dal 19 al 22 novembre, in cui il Tavolo sarà presente con un proprio centro di informazione in piazza dell'Aquila. Contemporaneamente è stata predisposta la distribuzione di una serie di schede informative in cui si riassumono gli effetti della "rivoluzione" del ministro Moratti.Tra le richieste, che la neonata realtà intende avanzare direttamente al Ministero, vi è la "cessazione dei tagli di organico e delle risorse finanziarie per la scuola pubblica. La stabilizzazione dei posti di lavoro, oggi coperti da migliaia di precari, e l'introduzione di un sistema adeguato per l'integrazione degli alunni immigrati". Il Tavolo chiede "alle forze politiche, sociali e alla cittadinanza attiva l'impegno per la sospensione immediata della riforma Moratti e l'avvio di un dibattito nel Paese per ridare valore alla scuole della Repubblica".L'appuntamento collegiale di ieri - promosso da Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Comitato Emergenza Legalità, Girotondi per la democrazia, Comitato Scuola e Costituzione, Centro Sociale Spartaco, Arci nuova associazione e Studenti in lotta - segue, di appena 24 ore, l'incontro pubblico con il segretario nazionale della Cgil-Scuola, Enrico Panini. Dal rappresentante nazionale della Cgil è giunto un ulteriore invito alla mobilitazione, preannunciando per il prossimo 29 novembre una grande giornata di impegno a difesa dell'istruzione. Sotto accusa anche i crescenti finanziamenti agli istituti privati, circa 30 milioni di euro, accompagnati dal drammatico taglio delle risorse (che annotano a 90 milioni di euro) per la scuola pubblica.Sul fronte politico il dibattito è aperto. Federico Fronzoni, del gruppo consiliare di Forza Italia Ravenna, difende la Riforma Moratti parlando di "timori infondati" e assicurando che il tempo pieno verrà garantito anche in futuro. Rassicurazioni che non tranquillizzano i rappresentanti di Rifondazione comunista. Il gruppo consiliare ha infatti presentato ieri "una proposta di 'ordine del giorno' di valutazione degli effetti che, sull'organizzazione scolastica, avrebbe - una volta promulgato - lo schema di decreto legislativo proposto dal ministro".Rc riconosce "il valore sociale della mobilitazione di genitori ed insegnanti, uniti nell'obiettivo comune di difendere la scuola pubblica per renderla sempre più idonea alle nuove esigenze, respingendo tutti i tentativi di ritorno indietro rispetto alle conquiste degli ultimi trent'anni".

Roberto Artioli