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Corriere di ROmagna-Scuola "negata" a 1.500 famiglie

Edizione di: RAVENNA Scuola "negata" a 1.500 famiglie Ravenna - Una scuola a scartamento ridotto per quanto riguarda il tempo pieno e il tempo prolungato. Il mondo dell'istruzione rave...

08/04/2004
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Corriere di Romagna

Edizione di: RAVENNA
Scuola "negata" a 1.500 famiglie
Ravenna - Una scuola a scartamento ridotto per quanto riguarda il tempo pieno e il tempo prolungato. Il mondo dell'istruzione ravennate non sarà in grado di rispondere alle esigenze di oltre 1.500 famiglie: gli organici del corpo insegnante, per l'anno scolastico 2004/2005, sono insufficienti alle crescente popolazione studentesca."Le bugie del governo hanno le gambe corte e le direttive emanate dalla Direzione scolastica regionale confermano i tagli al tempo pieno e al tempo prolungato". I sindacati confederali della scuola tornano alla carica contro il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, denunciando la grave situazione che si profila per il sistema scolastico ravennate.Cigl, Cisl e Uil della provincia di Ravenna snocciolano con preoccupazione le cifre per il futuro anno scolastico. Le battaglie e le manifestazioni di piazza dei mesi scorsi non hanno portato risultati significativi e si sta per verificare ciò che in molti temevano. "Alla prova degli organici crolla il castello del ministro Moratti e finalmente emerge che le bugie hanno le gambe corte - denuncia il comunicato congiunto delle organizzazioni dei lavoratori -. Oltre 300 famiglie dell'intera provincia non si vedranno garantire il tempo pieno nella scuola elementare, così come avevano richiesto al momento dell'iscrizione dei propri figli; a queste si aggiungono 1.200 famiglie che non avranno per i loro figli il tempo prolungato nella scuola media. Si tagliano, quindi, 13 classi a tempo pieno nella scuola elementare e 54 classi a tempo prolungato nella scuola media. Inoltre vengono tagliate classi a tempo normale negli istituti comprensivi di San Pietro in Vincoli e Mezzano".A ciò si aggiunge il rischio di dequalificazione dell'insegnamento: "Il taglio imposto risulta devastante - lamentano ancora Cgil, Cisl e Uil -, anche a causa dell'aumento di circa 400 alunni iscritti nelle classi prime delle scuola elementare e media. Ciò comporterà un aumento degli alunni per classe, la diminuzione delle ore di compresenza, l'inserimento di più alunni portatori di handicap nella stessa classe. C'è anche il rischio che non venga garantito il tempo scuola ( 30 ore) che il ministro continua ad assicurare a tutti. La conseguenza di tagli così consistenti sarà inevitabilmente la dequalificazione e lo smantellamento della scuola pubblica".I sindacati denunciano, inoltre, l'impossibilità per la scuola materna di attivare quattro sezioni in più rispetto alle attuali, in quanto la Direzione Regionale garantisce solo il funzionamento delle sezioni funzionanti nel corrente anno scolastico. "E dove sta la generalizzazione della scuola materna sul territorio tanto cara e sbandierata dal ministro Moratti? Quelle famiglie, dove manderanno i loro figli? - si chiedono i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori -. Cgil, Cisl e Uil Scuola, rivendicano l'accoglimento di tutte le richieste inoltrate dalle famiglie di più tempo scuola, la costituzione delle classi prime giustificate dall'aumento del numero dei bambini e si appellano alle famiglie, all'opinione pubblica, ai partiti politici dell'opposizione e alle istituzioni locali affinchè sostengano la battaglia di difesa della qualità della scuola pubblica, al fianco delle organizzazioni sindacali nella rivendicazione di classi ed organici adeguati".

ro.art.


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