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Corriere di Romagna-Cesena-Scuola, passi indietro

'Scuola: passi indietro' CESENATICO - Dopo la riforma Moratti, la Margherita di Cesenatico ha promosso un'incontro pubblico che si è svolto nei giorni scorsi nella sala consiliare del mun...

04/05/2003
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Corriere di Romagna

'Scuola: passi indietro'
CESENATICO - Dopo la riforma Moratti, la Margherita di Cesenatico ha promosso un'incontro pubblico che si è svolto nei giorni scorsi nella sala consiliare del municipio di Cesenatico per capire se cambierà in meglio la scuola. Al convegno sono intervenuti il sindaco Damiano Zoffoli, Pierantonio Zavatti, saggista e consigliere dell'Acli nella provincia di Forlì-Cesena, Sara Pivato, portavoce della Margherita di Cesenatico e il senatore Giovanni Manzini, responsabile della Commissione scuola nazionale della Margherita.Damiano Zoffoli ha sottolineato il lavoro svolto negli ultimi anni a Cesenatico a favore della formazione con l'insediamento in città della scuola regionale di ristorazione e l'importanza per la città della presenza di un'importante polo scolastico provinciale, ricoerdando anche i corsi di laurea in Acquacoltura e Ittiopatologia, organizzati dalla facoltà di veterinaria dell'Università di Bologna. Il professor Zavatti ha ricordato come sia difficile coniugare una riforma che prevede la scelta del doppio binario a fronte di un sistema di formazione professionale esistente solo in Emilia-Romagna e in poche altre Regioni del Nord e come la scuola debba essere non solo legata 'alla conoscenza dell'informatica, dell'inglese e dell'italiano ma molto più alla crescita della persona umana'. Il senatore Manzini ha invece portato la discussione sulle tematiche nazionali: 'La Margherita dice un secco no alla riforma presentata dal ministro Moratti. Il motivo? Ci porterebbe indietro, agli anni Sessanta, soffocando di fatto quanto di buono è stato compiuto negli ultimi decenni e favorendo una scuola che riduce le opportunità di valorizzazione e crescita dei nostri giovani. Intanto non condividiamo l'anticipo scolastico che costringe i giovani a 13 anni a scegliere se diventare operai o piloti. Poi non capiamo dove il ministro Moratti andrà a trovare i soldi che servono a finanziare questa riforma. Per ridurre i danni di questa riforma un ruolo importante spetterà ora alle Regioni attraverso l'inserimento di un biennio integrativo per far scegliere agli studenti il loro futuro a 15 anni'.


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