Corriere del Mezzogiorno: Test nulli, Mussi boccia la richiesta dell'ateneo .A Catanzaro quiz confermati il 17 e 18, Bari attende il Tar: niente Consiglio di Stato
E' stato respinto l'appello del rettore di congelare le prove anche in Calabria. Petrocelli non demorde: «Andiamo avanti con coerenza»
BARI — Una polemica a distanza, che alimenta altre tensioni sulla vicenda dei test per l'accesso ai corsi di Medicina e di Odontoiatria. L'Università di Bari aveva chiesto formalmente al ministro Fabio Mussi di «congelare » anche i test dell'ateneo di Catanzaro, in attesa del pronunciamento della Camera di consiglio, convocata per il 26 ottobre. Ma da Roma, in attesa di formulare un parere ufficiale sul caso pugliese, il ministro ha gelato le richieste dell'ateneo di Bari: a Catanzaro le prove bis si svolgeranno regolarmente il 17 e 18 ottobre. Quindi non più in contemporanea con la prova di Bari, qualora il Tar dovesse respingere i ricorsi e concedere di fatto il via alla ripetizione del concorso annullato. Quella del ministro Mussi è apparsa quasi una piccola rivalsa, dopo la posizione autonoma assunta dall'ateneo barese, che non ha rispettato le indicazioni del ministero. «Io avevo prospettato un'altra soluzione, quella di escludere dalla graduatoria soltanto gli studenti indagati. Invece a Bari - spiega Mussi davanti ai giornalisti, al termine di un incontro - si è deciso di agire diversamente». Un'uscita, quella del ministro, che suona come una velata minaccia, e che getta qualche ombra sull'esito positivo di tutta la vicenda.
E adesso, cosa succede? L'ateneo barese va avanti. «Siamo tranquilli e sereni. L'Università è coerente con quello che ha fatto sin dall'inizio. Attendiamo il verdetto del Tar - spiega il rettore Corrado Petrocelli - che siamo sicuri sarà attento e ponderato ». E sull'ipotesi di una ritorsione per la scelta compiuta da Bari, il rettore smorza i toni della polemica: «Non credo che sia così». Qualora il 26 ottobre il Tar dovesse dare ragione all'Università, respingendo i ricorsi dei candidati vincitori, le prove dovrebbe essere ripetute, ma con quesiti elaborati ex novo, da un'apposita commissione dominata ad hoc. I test di riserva verranno utilizzati il 17 e 18 a Catanzaro, e non saranno più utili per Bari. Sarà necessario elaborare altri quiz, omogenei ai precedenti per difficoltà e caratteristiche. «Dal ministero ci hanno garantito che in quel caso ci vorrebbe meno di un mese, tra la nomina della commissione, la stesura degli ottanta quesiti, lo svolgimento delle prove», dice ancora Petrocelli.
L'ateneo, dal canto suo, aveva dimostrato di non avere nessuna intenzione di andare al «muro contro muro». «Sarebbe stato possibile praticare altre strade, più dirompenti: dal Consiglio di Stato fino alla richiesta di una ulteriore Camera di consiglio straordinaria del Tar - dice il rettore Corrado Petrocelli - ma non avevamo la certezza che potesse avvenire prima del 17 ottobre. Attendiamo serenamente la valutazione del Tar Puglia che si riunisce il 26 ottobre: siamo sicuri che la scelta sarà assolutamente serena e ponderata».
Dopo due giorni di riunioni e un costante filo diretto con Roma, l'ateneo barese ha quindi deciso di non percorrere la strada del ricorso al Consiglio di Stato, dopo che mercoledì scorso - in via cautelare - il tribunale amministrativo ha ordinato la sospensione delle nuove prove di preselezione per l'accesso ai corsi di laurea in Medicina e in Odontoiatria, già fissate per il 17 e il 18 ottobre prossimi. La sospensione durerà fino al giorno in cui il Tar si riunirà nuovamente per decidere sui ricorsi presentati da oltre 200 studenti contro il decreto del rettore dell'Università Petrocelli, di annullamento delle preselezioni del 4 e 5 settembre scorsi alle quali 41 studenti - secondo la procura di Bari - hanno barato ottenendo dall'esterno, sui propri telefoni cellulari, le risposte ai quiz. Il rettore ci tiene a ribadire la
ratio del provvedimento e la linea dell'ateneo: «Cerchiamo una soluzione che sia rispettosa delle esigenze degli studenti, delle famiglie e dell'attività didattica». E che sarà degli studenti indagati dalla Procura?
Avranno accesso ai corsi se il Tar dovesse rendere valide le prove del 4 e 5 settembre? «A fronte di tutte le considerazioni fatte - risponde Petrocelli - ma soprattutto alla luce di tutte le notizie in mio possesso, ho ritenuto di non poter sottoscrivere che quel concorso fosse regolare. Se questo sarà individuato dalla giustizia amministrativa come non corretto, accetteremo quello che i giudici decideranno. Ma sono sicuro che qualunque sarà la decisione del 26, sarà una decisione ponderata».
Lo slittamento delle nuove prove del 17 e 18 ottobre prossimi a Bari era stato deciso per motivi tecnici dai giudici della prima sezione del Tar (presidente, Corrado Allegretta) che ha chiesto alla procura presso il tribunale di Bari l'invio di atti riguardanti l'inchiesta in corso, nella quale sono indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato e corruzione, circa 50 persone, tra le quali 41 studenti. L'inchiesta della procura di Bari riguarda l'attività di un'associazione per delinquere che ha pilotato l'esito delle prove per accedere ai corsi di Medicina e di Odontoiatria di Bari , Foggia, Ancona e Chieti. In particolare, i giudici amministrativi hanno chiesto alla procura di Bari di ottenere entro «il termine perentorio di 10 giorni» le note inviate dal procuratore della Repubblica, Emilio Marzano, al rettore Corrado Petrocelli, il 19 settembre e il 2 ottobre, e gli eventuali atti di indagine dai quali possa evincersi «la natura tendenzialmente diffusiva fenomeno».
Pierluigi Spagnolo