Corriere/Bologna: Scuola, Limina apre: «Abbassiamo i toni»
Ma il presidio contro di lui è confermato
Il provveditore: «Da parte mia nessuna censura»
«Nessuna censura preventiva, nessuna intimidazione». Così Marcello Limina, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale finito nella bufera per la lettera-richiamo inviata ai dirigenti provinciali perché evitassero di rilasciare ai media commenti critici sulla scuola.
Limina parla dai microfoni del Tgr: «La sintesi del mio messaggio è in tre righe della lettera che non sono state adeguatamente commentate. Abbassiamo i toni e cerchiamo di educare i nostri figli alla reale capacità di vivere in democrazia». L’estratto del testo a cui si riferisce è il seguente: «Ferma restando la libertà di manifestazione del pensiero, occorre osservare che la stessa trova limiti nell’etica e nella correttezza professionale nonché nella tipicità della funzione educativa».
Mentre da parte il centrosinistra accusa Limina di voler mettere il «bavaglio» ai presidi e chiede le sue dimissioni, anche la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, prende posizione contro di lui: «I cittadini non vanno mai tenuti all’oscuro. Immaginare che i dirigenti non possano parlare con i giornalisti mi lascia perplessa. Informare i genitori non significa sobillarli. È una responsabilità dei presidi dire ai genitori: ‘Quest’anno tuo figlio avrà servizi diversi da quelli che aveva l’anno scorso’». Limina però rigetta l’accusa del «bavaglio» e difende la propria scelta: «Nessuna censura preventiva, nessuna intimidazione. Confrontiamoci per meglio risolvere i problemi della nostra scuola – dice– Chi opera nel mondo della scuola ha il dovere di dare un’educazione con i nostri figli sia per le prerogative personali ma anche per le decisioni che il nostro parlamento democraticamente approva».
Ma queste rassicurazioni non convincono il mondo della scuola. Dalle 15,00 di giovedì, sotto le finestre dell'ufficio di Limina, si terrà il presidio convocato per chiedere le sue dimissioni. A organizzarlo il Coordinamento delle scuole superiori e il Coordinamento precari. Aderiranno anche i Cobas, la Flc-Cgil e la Gilda.
Mauro Giordano