Corriere/Bologna: Mancano 144 docenti, a rischio inglese e tempo pieno
L'allarme dell'assessore Rebaudengo. I sindacati scrivono alla Gelmini: partenza non garantita
La Cgil: si inizia con orario provvisorio in tutti gli istituti Un'indagine conferma il caro libri per Bologna: costeranno dall'8 al 10 per cento in più «È un salto all'indietro di almeno quindici anni». A sentire i sindacati un inizio dell'anno così disastroso non si verificava da moltissimo tempo: «Ci sarà una partenza con orario provvisorio in tutti gli ordini scolastici », sostiene Sandra Soster, responsabile Scuola della Cgil. E allora i sindacati confederali, a qualche settimana dall'avvio delle lezioni, lancia l'allarme e manda un telegramma a Roma indirizzato direttamente al ministero dell'Istruzione. «Non è garantito alle scuole bolognesi il regolare avvio dell'anno scolastico — si legge —: mancano ancora 144 docenti, in particolare di inglese e della seconda lingua comunitaria nella scuola primaria, media e superiore, a cui si aggiunge l'organico necessario alla statalizzazione degli istituti Aldini, alla scuola in carcere e negli ospedali». Eppure gli studenti bolognesi quest'anno saranno tremila in più dell'anno scorso. «A fronte di tale gravissima situazione — scrivono ancora i sindacati — queste organizzazioni sindacali pretendono una risposta urgente e responsabile, riservandosi in caso contrario di promuovere ogni azione di lotta, anche di natura legale, per garantire agli studenti così ingiustamente penalizzati gli insegnamenti fondamentali di cui hanno diritto». A provare che la situazione più critica è quella che riguarda le cattedre delle lingue straniere, la convocazione degli aspiranti supplenti in queste materie, prevista per ieri pomeriggio, è slittata al prossimo 11 settembre, proprio a ridosso dell'apertura delle scuole fissata per il 15 settembre, «a causa dell'impossibilità di definire con certezza la disponibilità di posti da assegnare», recita l'avviso dell'Ufficio scolastico provinciale. Oggi toccherà alle materie scientifiche e domani alle materie artistiche, di educazione musicale e artistica. A seguire l'assegnazione delle supplenze annuali, ieri all'Itis Belluzzi, anche Antonio Salvati della Flc-Cgil: «La scuola a Bologna — spiega — continua a essere precaria: il 35-40% dei posti è coperto da supplenze annuali e questo crea un disagio enorme non solo per i docenti, ma anche per i bambini e i ragazzi che cambiano insegnanti davvero troppo spesso». Preoccupato per la situazione dell'imminente anno scolastico anche l'assessore provinciale all'Istruzione, Paolo Rebaudengo, che già a luglio aveva inviato una lettera al ministro Gelmini esprimendo tutta la sua ansia per i buchi di cattedra preannunciati. «Ci sono 16 sezioni in più — spiega l'assessore provinciale — che abbiamo previsto per far fronte all'aumento di 600 iscrizioni, comprese quelle dei bambini immigrati: in quelle non si riuscirà a fare il tempo pieno per mancanza di insegnanti. Saranno i singoli Comuni a cercare una soluzione, mettendo insegnanti propri». Sempre che ci siano le risorse necessarie». E a pochi giorni dall'avvio delle scuole, Bologna già si prepara al caro-libri. Secondo un'indagine di Mdc, Movimento a difesa del cittadino, fatta nel capoluogo emiliano, a Milano, Roma e Palermo, i testi scolastici sotto le Due Torri quest'anno costeranno dall'8 al 10% in più rispetto all'anno scorso. Vale a dire: una spesa media per sborsare in media 570 euro a fronte del tetto di 524 euro indicato da Roma. Daniela Corneo Silvia Saracino |