Corriere-Bologna: «Fasce deboli, tempo pieno, serali Con i tagli faremo passi indietro»
L'intervista Rebaudengo, assessore provinciale all'Istruzione
Ha manifestato la sua preoccupazione per i tagli agli organici con una lettera al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. È l'assessore provinciale all'Istruzione Paolo Rebaudengo.
Ha ricevuto risposta, assessore?
«No, ma non me l'aspettavo la risposta. So però che la lettera è all'attenzione del ministro».
Gli studenti crescono, non altrettanto i docenti. Cosa può succedere?
«Oltre ai "tagli tremontiani" di quest'anno che non ci fanno ben sperare, c'è da temere per il futuro se venisse perseguito il disegno governativo di tagliare di un quinto gli organici in tre anni. La nostra scuola rischia di fare passi indietro».
Cioè?
«Il nostro sistema è più avanti di altri nell'integrazione, dei disabili e degli immigrati. Se si fanno classi troppo numerose, e con 31 bambini per classe lo sono già, e con meno insegnanti i primi ad essere danneggiati sarebbero appunto i più deboli. Senza contare che qui c'è una tradizione di sperimentazione pedagogica e di innovazione, che a livello governativo non si è mai capito bene cosa significasse».
Parla di tempo pieno?
«Certo, ma non solo. Nelle scuole dell'infanzia con l'organico di diritto in quattordici sezioni si copre solo il tempo parziale, mentre le ore pomeridiane ci saranno solo se sopperiscono le finanze comunali. Sappiamo come il tempo lungo nelle materne, così come alle elementari, siano importanti non solo dal punto di vista pedagogico, ma anche perché sono d'aiuto alle madri lavoratrici. Insomma, uno dei timori più grandi è di tornare indietro rispetto a traguardi raggiunti».
Quali sono gli altri rischi?
«Ci sarà una forte penalizzazione per le scuole serali, aggravando così il problema dell'istruzione degli adulti, stranieri e non solo: mancano otto posti e quindi i nuovi corsi non potranno essere avviati. Per il sostegno metà dei docenti è coperto con l'organico di fatto. Mancano cinque posti anche per la scuola in ospedale, e altrettanti per la scuola in carcere».
Dal punto di vista dell'edilizia come inizia l'anno scolastico?
«Il Righi acquisisce per intero la sede di via Tolmino, mentre il Polo artistico le sue classi nella succursale di via Varthema. Ci sono altri lavori in corso, come al Copernico e al Galvani. Va detto però che quando fu definito il piano dell'edilizia scolastica, un terzo dei costi veniva coperto dallo Stato. Ma da Roma non è arrivato nulla».
M. Ama. |