Cgil emiliano-romagnola contro la nuova classificazione del personale scolastico
SPENDING REVIEW
LA FLC-CGIL emiliano-romagnola promette battaglie legali a tutto campo contro i provvedimenti della spending review che toccano il personale scolastico. Il sindacato, infatti, impugnerà davanti al Tar tutti gli atti del ministero che prevedono il passaggio obbligatorio dei docenti verso i profili Ata, sollevando la questione di legittimità costituzionale, fino ad arrivare alla Corte di Giustizia Europea. Ma promette anche ricorsi individuali dinanzi al giudice del lavoro per «lesione del diritto alla salute e depauperamento della professionalità». Questo perché la norma del provvedimento va a toccare, in regione, «tra le 350 e le 400 unità», lavoratori finora utilizzati in mansioni a supporto della didattica (nelle biblioteche e i progetti) e che dovranno «forzosamente transitare in ruoli non corrispondenti al proprio titolo di studio o qualifica». Per Raffaella Morsia, segretaria generale Flc-Cgil Emilia-Romagna, «questa arroganza nei confronti del personale scolastico è sbagliata, illegittima e punitiva nei confronti di chi è già stato colpito dalla vita ed esula dall'obiettivo vero di qualificare la spesa pubblica». A questi lavoratori, per il sindacato, se ne aggiungono almeno altri 500 «che hanno perso il posto in ragione delle modifiche peggiorative introdotte dal precedente Governo». Questo personale, secondo quanto previsto dalla spending review, «dovrà essere utilizzato per coprire le supplenze».