Catania. Scuola, ancora una partenza in salita
Il segretario provinciale della FLC CGIL analizza i possibili scenari che si prospetteranno da lunedì 16. Distefano: «I problemi sono i “soliti”, organici ridotti all’osso e classi sovraffollate».
di Fabio Rao
Gli ultimi scampoli di vacanze estive, fra breve lasceranno spazio al ritorno fra i banchi di scuola di alunni e studenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Previsto per il prossimo lunedì 16 il suono della prima campanella. E come avviene da alcuni anni a questa parte, l’inizio dell’anno scolastico porta con sé atavici nodi irrisolti, legati agli organici carenti ed ai tagli ministeriali.
Antonella Distefano è alla guida della FLC CGIL etnea.
- La scuola riapre i battenti: la Cisl ha recentemente parlato di immissioni in ruolo di docenti in provincia che coprirebbero solo il 40 per cento dei posti disponibili...
«Dico che è assolutamente insufficiente, tutto ciò che viene propagandato. Siamo cioè sempre al solito punto: abbiamo problemi di classi sovraffollate; il problema dei tagli che sono continuati in questi anni e che hanno ridotto la scuola all’osso, coi piani di dimensionamento anche selvaggi, con accorpamenti di due o più scuole che hanno determinato un sovrannumero di personale Ata. Così come la questione docenti, non è assoluta mente rientrata: abbiamo avuto esuberi in tutte le classi di concorso».
- La piaga della dispersione scolastica fra le periferie disagiate, è sempre presente?
«Ho personalmente lavorato nel campo della dispersione scolastica, proprio nella provincia etnea nella zona di Adrano, Bronte e Paternò per 4 anni. Posso dire che il fenomeno è a “macchia di leopardo”, nella scuola primaria è poca, mentre aumenta man mano dopo la scuola media, sempre nell’età dell’obbligo soprattutto negli istituti professionali».
- Dallo scorso anno scolastico a quello nuovo, è cambiato il governo e il ministro dell’Istruzione. Il vostro auspicio, dopo la spending rewiev?
«Riparare a tutti i guai che sono stati fatti negli ultimi vent’anni, è complicato, ma quantomeno cerchiamo di rilanciare tutti i nostri settori, dalla scuola all’università, attraverso investimenti ».
- Sulla “querelle” delle immissioni in ruolo col concorso della scuola, è vero che molte cattedre disponibili sono “sparite”?
«Nelle classi di concorso più affollate, molte commissioni di concorso hanno cambiato i membri. Si tratta di ritardi, sulle graduatorie nuove, che saranno utilizzate l’anno prossimo, ma i posti a concorso non si dovrebbero perdere».