UN MILIONE di studenti in Campania. La loro prima campanella è suonata ieri nella maggior parte, mentre non ci sono ancora i docenti in cattedra: ne mancano almeno cinquemila. Mentre decine di bidelli e addetti alle segreterie preparano una denuncia e un ricorso contro l’ufficio scolastico provinciale per le irregolarità riscontrate nelle nomine. Irregolarità pesanti. Che non hanno tenuto conto dei diritti dei lavoratori, delle precedenze di chi ha più anni di servizio e un punteggio più alto. Convocati in un istituto napoletano per scegliere la sede di lavoro dei prossimi mesi, i lavoratori si sono trovati dinanzi ad una procedura che ne ha fortemente penalizzato un gran numero. La sede va normalmente scelta sulla base delle disponibilità dell’organico di diritto. Ma stavolta si è fatto diversamente e molti sono stati assegnati a scuole che non sarebbero spettate loro. «Uno scandalo», lo definisce Domenico Mirarchi, della Cgil scuola. «Ho seguito le procedure su incarico del sindacato — racconta — e ho personalmente riscontrato le numerose irregolarità. Così bidelli e addetti di segreteria, pur avanti in graduatoria, sono stati sbattuti lontano dalle loro case, in sedi disagiate, talvolta sulle isole».
Nomine accettate col cappio al collo, per non restare senza lavoro. Ed ora si parla di esposti alla Procura. E i sono ancora, in Campania, istituti scolastici senza
preside né direttore amministrativo. «In Campania si parte con alcune centinaia di posti vacanti nelle segreterie — afferma Francesco Amodio del Cobas scuola — e migliaia per i docenti e il personale Ata. In molte scuole ancora manca il segretario, il preside o il tecnico amministrativo ». E se la direzione scolastica regionale ha messo a punto l’elenco dei presidi che dovranno assumersi l’onere di provvedere a due scuole, il sindacato dei presidi protesta per le modalità di scelta dei reggenti. Eppure il direttore Diego Bouché si dice orgoglioso per «aver immesso in ruolo circa 2.200 docenti, 1.200
solo tra Napoli e la provincia. Restano gli incarichi annuali e da lunedì cominceremo ad assegnarli. Il lavoro più grosso che abbiamo dovuto affrontare è stato proprio il dimensionamento delle scuole e il loro accorpamento con la relativa assegnazione dei presidi». L’associazione “Tuttiascuola” ha protestato dinanzi a
Montecitorio contro la mancanza di insegnanti di sostegno, il consigliere regionale del Pd Angela Cortese parla di un anno scolastico che parte tra incognite ed emergenze, e intanto l’assessore comunale all’Istruzione, Annamaria Palmieri, sottolinea che «senza l’impegno della giunta de Magistris molte delle scuole comunali non avrebbero potuto garantire alcun servizio né a tempo antimeridiano né prolungato perché i tagli nazionali impedivano totalmente l’assunzione di personale che invece sta avvenendo
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