«Calpestati i diritti dei docenti precari». Puglia. Oggi protesta davanti all'Ufficio scolastico Regionale
l docenti che negli ultimi tre anni hanno fatto la spola da un istituto all'altro inseguendo le supplenze brevi, anche se i loro nomi non figurano nemmeno nelle graduatorie del Provveditorato oggi protestano davanti alla sede dell'Usr
Gazzetta del Mezzogiorno
Gli insegnanti chiedono di attivare i percorsi per le abilitazioni Negli ultimi tre anni hanno fatto la spola da un istituto all'altro inseguendo le supplenze brevi. Sono maestri di scuola materna e elementare o professori di media e superiore che salgono in cattedra ogni qualvolta il titolare del posto fisso si assenta per malattia o perchè destinato ad altri incarichi. I loro nomi però non figurano nemmeno nelle graduatorie del Provveditorato. A dare loro un lavoro sono direttamente i presidi, che al bisogno li reclutano attingendo dagli elenchi dei singoli istituti. Questi precari, ancora più discriminati rispetto agli altri colleghi che non hanno comunque un contratto a tempo indeterminato, oggi protestano, dalle 14 alle 16, davanti all'Ufficio scolastico regionale. A suonare la chiamata alle armi è il segretario regionale della Flc-Cgil, Claudio Menga, che spiega: «Nella nostra regione sono 2.177 gli insegnanti che lavorano nelle scuole statali e paritarie almeno da tre anni ma che non hanno conseguito l'abilitazione perchè il ministero non ha ancora attivato i Pas, i percorsi abilitanti speciali, unica strada per rientrare nelle graduatorie del Provveditorato. A questi docenti viene negato il diritto alla supplenza annuale e, in prospettiva, alla stabilizzazione». Eppure i corsi sono a pagamento e il costo oscilla fra i 2 e i 3mila euro. Continua il sindacalista: «Sulla pelle di questi lavoratori, che sono ben 70mila a livello nazionale, continua l'ignobile scaricabarile da parte del ministero dell'Istruzione che ha riversato sugli Uffici scolastici regionali e sulle università l'ingrato compito di trovare soluzioni per l'attivazione dei percorsi. Il risultato è stato pessimo: mancando ogni coordinamento da parte del Miur, ogni regione sta adottando le soluzioni più disparate e, spesso, improvvisate». Insomma, il meccanismo di reclutamento dovrebbe essere uguale da nord a sud, ma la carenza di indicazioni certe sta creando disparità all'interno della categoria. Menga chiarisce: «Accade, ad esempio, che il criterio di scaglionamento non sia identico su tutto il territorio nazionale, mentre la mancata attivazione di alcuni corsi penalizza gli insegnanti di alcune regioni nel confronto con le altre lasciando intravedere, già da ora, situazioni spiacevoli in fase di aggiornamento delle graduatorie». Eppure riuscire a incrementare il proprio punteggio è l'unico modo per coltivare l'ambizione di salire in cattedra, seppur con assunzioni rinnovate di mese in mese o di anno in anno. In caso contrario, la condanna è alla disoccupazione. Conclude Menga: «Anche qui in Puglia finora non ci sono notizie ufficiali. Per questo motivo la Flc-Cgil, insieme alle federazioni provinciali, organizza per oggi una giornata di mobilitazione in via Castromediano, davanti all'Usr. Ai funzionari chiederemo di farsi portavoci dei disagi dei docenti. Il ministro Carrozza deve dare indicazioni precise per al direttore dell'Usr, ai rettori delle Università e ai direttori delle Accademie e dei Conservatori enti che promuovono i corsi per far partire quanto prima i Pas su tutti gli insegnamenti e su tutte le classi di concorso. Giovedì con i precari andremo a Roma: basta col calpestare la dignità degli insegnanti».