Bologna: sabato in piazza San Francesco i precari della conoscenza
Siamo un esercito e la situazione ormai e' esplosiva". Cosi' la responsabile del coordinamento precari della Flc-Cgil Emilia Romagna Monia Gorgoioli
Bologna: sabato in piazza San Francesco i precari della conoscenzaBologna, - "Siamo un esercito e la situazione ormai e' esplosiva". Cosi' la responsabile del coordinamento precari della Flc-Cgil Emilia Romagna Monia Gorgoioli, annuncia la manifestazione che si terra' sabato alle 17 in piazza San Francesco a Bologna, e in contemporanea in altre piazze dell'Emilia Romagna, per dire 'no' al precariato e allo sfruttamento dei giovani, a partire dalla scuola, l'universita' e il mondo del sapere. 'Il nostro tempo e' adesso', e' il titolo della manifestazione che precede l''One day' del 14 aprile, quando saranno occupati pacificamente tutti gli uffici scolastici provinciali della regione, e prepara la sciopero generale nazionale del 6 maggio, indetto dalla Cgil. La manifestazione e' stata presentata oggi in conferenza stampa nella sede della Cgil di Bologna, dove si e' fatto anche il punto sui numeri dei precari nella scuola e nell'universita. "Rispetto allo scorso anno - spiega Gorgoioli - il precariato nella scuola dell'Emilia Romagna e' cresciuto del 46,3%, ponendoci la secondo posto in Italia, dietro alla sola Toscana". In sostanza, aggiunge, "ogni 4 docenti, uno e' precario, mentre tra il personale Ata il rapporto e di un precario ogni tre. Il tutto mentre raggiungiamo il record nazionale della regione con le classi piu' numerose". Non va meglio nelle aule dell'ateneo piu' antico del mondo, dove spiega Francesca Ruocco della Flc-Cgil Bologna, "i precari sono piu' della meta' del personale strutturato".La Flc- Cgil chiede dunque un tavolo di confronto sui precari con la Regione Emilia Romagna, "affinche' prema sul Governo per ottenere un organico aggiuntivo", ma anche la sospensione della terza tranche di tagli alla scuola, la dotazione triennale dell'organico funzionale, la generalizzazione della scuola d'infanzia, il rispetto delle regole dello stato per la formazione delle classi, l'handicap e la sicurezza in aula. Si aggiunge, per quanto attiene all'Universita', il rifananziamento complessivo della ricerca pubblica, ma anche garanzie di partecipazione e rappresentanza, oltre a una forma di reddito minimo garantito e alla deroga immediata al turn-over (fermo al 20% fino al 2013). Infine, conclude Ruocco, "deve essere vietato qualsiasi ricorso a prestazioni di lavoro gratuite. Con decreto ministerialie, inoltre, deve essere stabilito l'importo minimo degli assegni di ricerca ad una quota non inferiore ai 25 mila euro l'anno, cosi' come un'ora di lezione non puo' essere pagata meno di 150 euro lordi".