Bologna: La Cgil: «Ecco perché conviene assumere i precari della scuola»
«Operazione centomila» La Flc chiede un intervento per immittere in ruolo docenti e «Ata». In regione si tratta di 10 mila persone
Samuele Lombardo
Certezza e stabilità per il lavoratori della conoscenza. È la richiesta della Flc Cgil che con la campagna nazionale «Operazione Centomila» chiede un intervento straordinario per immettere in ruolo a partire dal prossimo giugno i docenti delle scuole e il personale tecnico amministrativo precario. In regione i precari della conoscenza, secondo i dati del Miur, sono circa 20.000 su un totale di 230.000 in Italia. Secondo il sindacato l’assunzione di 100.000 di questi farebbe risparmiare lo Stato. Secondo i calcoli della Flc, infatti, nei prossimi tre anni andranno in pensione circa 70.000 persone, solo tra i docenti, con fascia retributiva tra i 28-35 anni. Il loro costo si aggira sui tre miliardi circa se al loro posto fossero assunti un corrispondente numero di docenti con relativa ricostruzione di carriera, il costo sarebbe di mezzo miliardo in meno. Altro punto sostenuto dalla Flc è poi lo sviluppo di un piano pluriennale per il personale precario che annualmente viene convocato a prendere servizio. Questa soluzione garantirebbe una continuità scolastica migliore per la scuola e anche qui un risparmio per lo stato. «Se un docente precario di una scuola superiore viene licenziato ogni anno a giugno – spiega Raffaella Morsia segretaria regionale della Flc-Cgil Emilia Romagna - tra disoccupazione, ferie e Tfr lo stato va a spendere 706 euro in più rispetto a uno che invece ha un contratto sino al 31 di agosto. Inoltre, questo favorirebbe il mantenimento dello stesso posto ogni anno, anche se precario, portando dei vantaggi al lavoratore che lavora meglio e soprattutto alla scuola che non si ritrova un continuo turn over di personale che non fa che nuocere alla didattica. Inoltre bisogna considerare che quando non si rinnova il contratto di un precario della conoscenza non solo si spezza il futuro di una persona ma si produce anche meno istruzione, meno cultura, meno conoscenza e meno Stato». Per questo il sindacato chiede di assumere a tempo indeterminato i precari con abilitazione e che abbiamo lavorato per almeno tre anni: una condizione che in Emilia-Romagna riguarderebbe circa 10.000 persone, 4.000 impiegati negli istituti di Bologna e Provincia. Altro fronte su cui la Flc scuola è attiva, è la campagna di informazione sull’entrata in vigore, il 23 gennaio prossimo, del Collegato Lavoro, la nuova norma che stabilisce un limite massimo di 60 giorni dopo la scadenza di un contratto per poter impugnare la propria causa di lavoro. La campagna di informazione parte oggi in regione proprio da Bologna con un incontro alle 17 alla Camera del Lavoro con tutti i precari della conoscenza.