Bologna. I sindacati presentano il conto a Profumo."Mancano all'appello 220 insegnanti"
Il ministro oggi in città, dibattito in Regione e visita in Ateneo. Cgil e Cisl: la scuola bolognese non sta dentro i numeri di organici al momento assegnati
Ilaria Venturi
Mancano all'appello delle scuole bolognesi 220 insegnanti, dalla materna alle superiori. A fronte di 2.283 studenti in più tra i banchi il prossimo anno. "Una situazione insostenibile", protestano i sindacati all'uscita dal primo incontro sull'assegnazione delle cattedre con l'ufficio scolastico provinciale. La Flc-Cgil si appella al ministro Francesco Profumo oggi a Bologna per un confronto in Regione sulla formazione tecnica e per incontrare in Ateneo il rettore e gli organi accademici. "Ci attendiamo che porti risposte". Intanto è scontro sui posti in più in arrivo in Emilia Romagna. Sono solo 26 quando ne mancherebbero 800, denuncia la Cgil regionale. "Da Roma continuano a non tenere conto dell'aumento della popolazione scolastica, gli oltre 300 insegnanti promessi in realtà sono posti già assegnati per la maggior parte l'anno scorso, i tagli continuano", dice la segretaria Raffaella Morsia.
Lettura contestata dalla Regione: "Abbiamo concordato 392 posti in più e questi saranno", smentisce l'assessore Patrizio Bianchi. A Bologna il confronto sulle cattedre è già acceso. I 220 posti richiesti dalle scuole bolognesi a fronte di una aumento degli alunni e dell'aumento del tempo pieno alle elementari (29 sezioni in più chieste dalle famiglie) rappresentano per i sindacati il "fabbisogno minimo". I numeri diffusi ieri raccontano di 722 bambini in più alla primaria, dove mancano 28 insegnanti, 695 in più alle medie, dove ci sarebbe bisogno di 79 insegnanti, e di 684 studenti in più alle superiori (almeno 60 professori ancora mancanti). Una stima prudente, spiegano i sindacati, è che servano poi 52 maestre statali per 17 nuove sezioni di materna e per il completamento di 18 sezioni part time. "Apprezziamo che si torni a parlare una lingua della scuola e della realtà, non di tagli imposti con il pugno di ferro - dichiarano Sandra Soster della Cgil e Patrizia Prati della Cisl - ma rimane vero che la scuola bolognese non sta dentro i numeri di organici al momento assegnati". La dirigente dell'ufficio scolastico di Bologna Maria Luisa Martinez intende prima verificare le richieste delle scuole, "poi chiederemo tutti i posti possibili, quanti ce ne daranno non lo so".