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Bimbi fuori dalle materne addio tempo pieno, classi "pollaio": si parte così

La fotografia la scatta la segretaria Flc-Cgil Soster: a rischio qualità didattica ma anche integrazione di alunni con handicap e sicurezza.

04/09/2011
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l'Unità

Mentre in particolare a Bologna rimane il dramma precariato, specie alle superiori Precari anche i presidi: 33 sono "reggenti" «Visti i tagli e l'aumento della refezione scolastica sempre più genitori mandano i tigli alle private che costano poco di più: stanno vivendo un boom.
A pochi giorni dall'inizio della scuola, la confusione e lo sgomento degli operatori scolastici non accennano a diminuire. La drammatica situazione in cui si trova la scuola bolognese, tra le più penalizzate d'Italia dai tagli ai fondi per la scuola pubblica, non verrà infatti alleviata da nessuna misura straordinaria, pur necessaria, di aumento dell'organico di diritto. Il cahier dès dòleances lo stila Sandra Soster, segretaria della Cgil Flc, che ci racconta i «problemi aperti più clamorosi». Intanto, «proprio nella terra che ha visto nascere e svilupparsi una scuola d'infanzia di eccellenza dice Soster-invidiata e studiata in tutto il mondo, quest'anno per la prima volta ben 450 bambini dai 3 ai 5 anni di età resteranno fuori da qualsiasi struttura, statale, comunale o privata. Vale a dire che viene negato un diritto a tantissime famiglie e si arriverà al paradosso che molti bimbi, dopo aver frequentato i nidi, resteranno a casa». L'assessore regionale Marzocchi aveva ipotizzato di finanziare con proprie risorse almeno 40 sezioni per tamponare l'emergenza, ma l'ulteriore mannaia ai trasferimenti agli enti locali contenuta nell'ultima manovra finanziaria ha cancellato anche queste residue speranze. I paesi che più soffrono di questa carenza sono quelli a più alto indice demografico: quelli della pianura e delle Terre d'Acqua mentre i quartieri di Bologna più colpiti sono Borgo Panigale, Savena e Navile. Non va meglio per i bimbi più grandicelli della scuola primaria. Al contrario delle rassicurazioni iniziali del Ministro Gelmini «il tempo pieno non verrà toccato» disse introducendo tre anni fa la stagione dei tagli indiscriminati il tempo pieno, assolutamente indispensabile per quelle famiglie, ormai la maggioranza, in cui entrambi i genitori lavorano, sta lentamente scomparendo, lasciando il posto ad alternative fantasiose per lo più a carico degli stessi genitori. «Che a quel punto osser-  va la sindacalista considerando anche l'aumento della refezione scolastica, decidono di mandare i figli alle scuole private che costano poco di più. Non a caso le scuole paritarie stanno vivendo un boom». Nella provincia bolognese Incidente sulla Variante Due operai sono rimasti feriti in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere della Variante di Valico, nel territorio di Rioveggio, sull'Appennino bolognese. un ventottenne di Caserta è caduto da un'impalcatura alta circa quattro metri, finendo addosso a un collega che si trovava a terra, un napoletano di 55 anni. Le loro condizioni sono di media gravità. 450i bambini tra i tre e i cinque anni che potrebbero rimanere per la prima volta fuori da qualsiasi tipo di scuola materna, anche privata. quest'anno mancano all'appello 64 sezioni di tempo pieno. E le rassicurazioni del Ministro? «La Gelmini intendeva dire che non sarebbero diminuite le sezioni già esistenti spie-  ga Soster ma se aumentano gli alunni, come è il caso dell'Emilia Romagna che è la regione italiana con la più alta crescita della popolazione scolastica, con picchi a Bologna e Modena, è naturale che crescano le richieste. E il tetto fissato nel 2007 non basta più». Quest'anno in regione ci sono 2.400 alunni in più e 309 unità di personale (ATA e docenti) in meno. Anche le scuole medie, con 850 ragazzi in più e 3 classi in meno, non ridono. «Si cerca di ovviare a questa situazione che non consentirebbe neanche l'apertura delle scuole, sdoppiando alcune classi. È così che le sezioni di tempo pieno che mancano all'appello nel Bolognese rispetto alle richieste fatte dalle famiglie, nonostante le rassicurazioni della Gelmini. si sta creando il fenomeno delle classi "pollaio", troppo numerose, dove qualità didattica, norme di sicurezza e dell'integrazione dell'handicap ne risentono irrimediabilmente», racconta Soster. L'Emilia Romagna non "vanta" solo il primato sulla crescita della popolazione scolastica, ma anche quello della precarietà degli addetti delle sue scuole. «Soprattutto negli istituti superiori i docenti sono precari, con ovvie ripercussioni sulla qualità della didattica. Gli insegnanti di sostegno lavorano con un rapporto 1 a 2,55 vale a dire che ognuno di loro si occupa di 2,55 bambini disabili. E la precarietà nella scuola bolognese oramai non risparmia nemmeno i presidi. Basta pensare che oggi ci sono 33 reggenze, cioè 33 presidi si occupano di 66 scuole», conclude la sindacalista.-;55 la media dei bambini disabili in carico ad ogni insegnante di sostegno nel Bolognese: il rapporto è salito dopo i tagli.
 


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