Autonomia differenziata e dimensionamento, camper Cgil in difesa scuola pubblica fa tappa a Siena
Anna Cassanelli: "Autonomia differenziata propone rischi reali per un territorio come il nostro complesso a livello geografico e demografico". Montanari sostiene la battaglia: "E' la secessione delle Regioni ricche"
Radiosienatv.it
Ha fatto tappa a Siena il “camper dei diritti” della Flc Cgil in difesa della scuola pubblica e contro l’autonomia differenziata e il dimensionamento scolastico. Il presidio mobile del sindacato sta facendo il giro dell’Italia per effettuare un’azione di informazione sui rischi posti al sistema scolastico.
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“Vogliamo portare all’attenzione pubblica – spiega Anna Cassanelli, Flc Cgil Siena – il tema della autonomia differenziata, che si intreccia con quello del dimensionamento scolastico. L’autonomia differenziata è un progetto il cui disegno di legge porterà a disarticolare un sistema di diritti universalmente sanciti dalla Costituzione e di politiche nazionali di sviluppo di tutto il paese. Servono politiche di sviluppo dei territori in difficoltà come il nostro, che ha una certa complessità demografica e geografica, il rischio è molto attuale per via dell’autonomia differenziata, sopratutto quelli legati alla carenza di trasporti e infrastrutture”.
“L’Istituto Artusi di Chianciano (a causa dei sempre meno iscritti, ndr) ha nuovamente chiesto la realizzazione di un convitto – continua Cassanelli – allacciandomi alla questione dimensionamento, sarà l’anno in cui la scuola sarà accorpata, dunque dovremo trasformare questo in un’occasione di rilancio per la Valdichiana e l’Artusi, grazie alla struttura del convitto”.
Ha fatto tappa al camper dei diritti in difesa della scuola pubblica e ha firmato per migliorare il servizio sanitario nazionale anche il rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari che ha definito l’autonomia differenziata un progetto scellerato che fa saltare la Costituzione. “E’ la secessione dei ricchi – afferma Montanari – le tre regioni più ricche se ne vanno, rompendo vincoli di solidarietà fondamentali, viene meno l’unità d’Italia, chi ha più soldi scappa con la cassa. La riforma accentua le differenze della qualità della sanità regionale, in più Lombardia e Veneto vorrebbero mettere le mani su scuola e Università, un’idea da legge della giungla, da si salvi chi può”.