Arezzo: Lettera aperta della Flc CGIL agli insegnanti sulla valutazione del merito
Il Ministero valuta i docenti, i docenti bocciano il Ministero .
Lettera aperta della Flc Cgil ai docenti. Il tema è quello della valutazione ministeriale sia delle scuole che degli insegnanti
“I Progetti sperimentali sono due – ricorda Alessandro Gabbrielli, Segretario Flc Cgil. Uno per “testare” le scuole, l’altro per individuare i docenti migliori. Si tratta di Protocolli molto scarni che non danno informazioni dettagliate”.
L’impatto, ovviamente, è stato negativo. Le due sperimentazioni destinate a sei città sono fallite per l’opposizione dei Collegi. Ad Arezzo si propone la valutazione delle scuole, in modo frettoloso, senza alcuna informazione che possa orientare i Collegi. Un “inviato” del Ministero ha convocato nei giorni scorsi i Dirigenti Scolastici della provincia e non è stata data alcuna informazione ai sindacati, nemmeno attraverso le RSU.
“Nell’incontro – afferma Gabbrielli - è stata caldeggiata l’adesione facendo apparire la sperimentazione non solo appetibile, ma addirittura sollecitata dai territori. Così non è e gli elementi di criticità sono molti”.
Il segretario Flc Cgil ne ricorda solo i principali: “la divisione in fasce di merito chiuse, a prescindere dal lavoro che viene effettivamente svolto, esclude paradossalmente l’eccedenza di merito, tenendo fuori scuole virtuose nel caso di superamento dello striminzito tetto stabilito (25%). In un momento in cui, a causa dei tagli e della contrazione degli orari, le scuole fanno miracoli per assicurare il servizio minimo, la sorveglianza è resa difficile da classi sovraffollate e dalla ritrosia a nominare supplenti; il lavoro didattico è orfano della compresenza; il tempo pieno è ridotto ad una somma oraria e in alcune scuole sono stati inventati i “moduli stellari” in cui ruotano anche 7 docenti”.
Secondo Gabrielli “parlare di valutazione è quindi ridicolo. Non ci sono risorse aggiuntive destinate al merito, ma solo risparmi dovuti al licenziamento di molti supplenti annuali, alle contrazioni orarie e ai tagli alle risorse per i funzionamento, cioè prima si mette in ginocchio la scuola poi si pretende di valutarne l’efficacia. In quale modo si può indagare sul gradimento dell’utenza se gli stessi genitori sono disorientati, spesso non sanno quali discipline hanno subito modifiche profonde, né quali siano i programmi effettivamente in vigore? Non dovrebbe esserci qualche riferimento più oggettivo anche per questo parametro, visto che l’oggettività è tanto sbandierata per la valutazione degli alunni? Se tutta l’operazione è così gradita alle scuole come sostenuto dal Capo dipartimento del Ministero nell’incontro del 25 febbraio, come mai questo modo di procedere di soppiatto, quasi clandestino, che evita il dialogo fra le scuole, suggerendo addirittura incontri separati per le medie e semplice ratifica del Collegio in plenaria? da Arezzo Notizie