Appello a Marchionne «Tecnologia e diritti vadano di pari passo»
I sindacati dell’università, preoccupati per le relazioni non facili in Fca, si rivolgono all’Ad alla vigilia del suo arrivo.
L'anno accademico dell'ateneo modenese domani sarà inaugurato con una lectio magistralis dell'Ad del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne. I sindacati per l’occasione non daranno vita a contestazioni in relazione alle polemiche che riguardano il futuro degli stabilimenti modenesi del Gruppo, a partire da Maserati, ma FLC CGIL, Cisl Università, Uil Rua, Confsal Federazione Snals Università di Modena e Reggio Emilia hanno diffuso ieri una nota in cui rivolgono un appello allo stesso Marchionne. I sindacati sottolineano l’importanza della collaborazione diretta fra industria e università ma al tempo stesso non nascondono la preoccupazione che deriva dalle difficili relazioni sindacali nell’ambito di Fiat Chrysler e invitano l’amministratore delegato del Gruppo a non scindere lo sviluppo tecnologico dalla tutela dei diritti dei lavoratori.
«Il gruppo Fca - dicono i sindacati - come altre importanti aziende, rappresenta per UniMoRe una fonte di finanziamenti oltre che di sbocchi occupazionali e risorse tecniche. Viceversa, l'università offre a Fca le altissime competenze di docenti, dottorandi, progettisti. I reciproci benefici di questo rapporto sono evidenti e non si mettono in discussione. I sindacati FLC CGIL, Cisl Università, Uil Rua, Confsal Federazione Snals Università di Modena e Reggio Emilia sono da sempre convinti del ruolo strategico dell'università e della ricerca come volano per lo sviluppo del paese ed è innegabile che questo ruolo debba essere incardinato attraverso relazioni con il sistema industriale, ma è altrettanto evidente il progressivo impoverimento delle università, recuperabile solo con consistenti finanziamenti pubblici che consentano di attuare il diritto allo studio . È giusto - aggiungono i sindacati - che gli atenei e le industrie cerchino ed elaborino percorsi di ricerca comuni, anzi, è indispensabile per garantire la crescita di un paese fermo da troppo tempo. Tuttavia le università devono mantenere libertà e indipendenza nella ricerca e per questo cercare di opporsi alla progressiva riduzione dei fondi pubblici, non colmata dall'ultima legge di stabilità».
«Quello che auspichiamo - concludono i sindacati dell’università - è che lo sviluppo dei diritti di chi lavora vada di pari passo con lo sviluppo tecnologico. Per questo auspichiamo che la lectio magistralis del dottor Marchionne riesca a tenere insieme questo binomio, superando gli evidenti limiti delle relazioni sindacali in Fca negli ultimi anni».