Ansa-TEMPO PIENO;GARAGNANI (FI) CHIEDE SANZIONI A BOLOGNA

TEMPO PIENO; GARAGNANI (FI) CHIEDE SANZIONI A BOLOGNA
NEL MIRINO INSEGNANTI E DIRIGENTI PER 'AZIONE DISINFORMAZIONE'
Il deputato bolognese di Forza Italia Fabio Garagnani chiede sanzioni da parte del Ministero nei confronti di insegnanti e dirigenti scolastici. A suo giudizio nel capoluogo emiliano e' in atto ''un' azione costante di disinformazione, sul decreto per il tempo pieno che riguarda la scuola primaria, da parte di sindacati, con in testa la Cgil, insegnanti, dirigenti scolastici, enti locali delle provincia, guidata dall' assessorato regionale gestito dalla Bastico''.
Per questo Fabio Garagnani ha rivolto una interpellanza al Ministro dell' istruzione chiedendo che il Governo intervenga dopo aver chiarito il limite che separa funzione docente o dirigente del personale della scuola dal ruolo politico. Il deputato di Forza Italia, protagonista di altre battaglie sul tema scuola, parla esplicitamente di sanzioni per coloro che hanno superato questo limite.
Nel mirino in particolare ci sono quei docenti e quei dirigenti scolastici che, a parere di Garagnani, sono stati in prima fila ''nell' opera di disinformazione sul decreto'' sostenendo ad esempio che non c' era piu' il tempo pieno o veniva meno il personale. Per Garagnani questi docenti o dirigenti, al di la' ''del doveroso rispetto dell' autonomia delle varie istituzioni'', hanno violato in sostanza il dovere di lealta' e di correttezza verso lo stato. Da qui la richiesta di sanzioni dopo la verifica degli ispettori ministeriali. ''Non chiedo la fucilazione - ha scherzato Garagnani - ma se leggi ci sono vanno applicate''. Anche gli enti locali sono sotto accusa per ''aver abusato dei loro poteri gestionali'' per aver partecipato a questa opera di disinformazione sulla Riforma a cui gli ispettori devono imporre uno stop.
''A Bologna siamo ormai ad una situazione di non ritorno. Per questo ho inteso dire basta. Molti per quieto vivere avrebbero preferito che non presentassi questa interpellanza, ma io sento il dovere, anche verso chi mi ha eletto, di dire basta''.