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Ancona: Tagliati altri 680 posti tra docenti e personale Ata

SCUOLA SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA. L'UFFICIO REGIONALE PROVERA' A RECUPERARNE CIRCA OTTANTA

22/06/2011
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Il Resto del Carlino

SITUAZIONE DIFFICILE Ad essere colpiti gli istituti superiori. Ad Ancona 96 docenti in meno, ad Ascoli e Fermo 91, 35 a Macerata e 50 a Pesaro e Urbino. Per il personale Ata complessivamente un taglio di 405 posti
ANCONA E' UNA COSTANTE che si ripete, uguale a se stessa, ogni estate. Finisce la scuola e i precari precipitano nell'incubo, in bilico tra riconferma e perdita del posto di lavoro. L'Ufficio scolastico regionale ha annunciato il numero dei posti che salteranno negli istituti superiori il prossimo anno. Per quanto riguarda i docenti, saranno in 272 quelli che a settembre non torneranno ad occupare il loro posto dietro la cattedra. Nello specifico, saranno sforbiciati' 96 posti nella provincia di Ancona, 91 nelle province di Ascoli e Fermo, 35 a Macerata e 50 a Pesaro e Urbino. Il personale Ata (assistenti tecnici e amministrativi), invece, subirà un taglio totale di 405 posti, dei quali 129 in provincia di Ancona, 101 tra Ascoli e Fermo, 84 a Macerata e 89 a Pesaro e Urbino. L'Ufficio scolastico, comunque, ha richiesto al ministero dell'Istruzione una deroga di ottanta posti da salvare, in modo da coprire in parte il buco' che inevitabilmente si verrà a creare in diverse scuole sparse su tutta la regione. Dal canto loro, i sindacati non hanno esistato a bollare questi nuovi tagli come «insostenibili», lamentando soprattutto una mano eccessivamente pesante nei confronti dei territori di Ascoli e Fermo. «Le motivazioni addotte per giustificare una cosi forte penalizzazione si legge in un comunicato congiunto di Cisl Scuola, Flc Cgil, Snals Confsal e Uil Scuola non sono state di tipo quantitativo, ma qualitativo e quindi risultano molto generiche e poco convincenti. Chiediamo che gli ottanta posti richiesti al ministero vengano utilizzati per riequilibrare una penalizzazione del tutto ingiustificata nei confronti di Ascoli e Fermo che, nelle loro scuole superiori, presentano molte situazioni di forte sofferenza e criticità». Ovvero, classi composte talvolta da oltre trenta studenti e una continuità didattica che spesso e volentieri viene a mancare, visto che la conferma di un insegnante, specie se precario, da un anno scolastico all'altro è diventata una rarità. I sindacati, infine, lanciano un ultimo appello: «Chiediamo inoltre la conclusione che nell'organico di fatto siano evitati ulteriori tagli, in modo che il vantaggio degli ottanta nuovi posti rimanga inalterato». Una richiesta che, con ogni probabilità, è destinata a cadere nel vuoto, con i precari che si giocheranno tutto a settembre, quando scoccherà l'ora delle nomine e si scoprirà chi vedrà il proprio contratto rinnovarsi e chi no. Mario Di Vito


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