Alto Adige-Famiglie disorientate la riforma è un rebus
Famiglie disorientate la riforma è un rebus" Parla un rappresentante dei genitori italiani nel Consiglio scolastico m.r. BOLZANO. Serve più chiarezza. Soprattutto per le famiglie. Questo il m...
Famiglie disorientate la riforma è un rebus"
Parla un rappresentante dei genitori italiani nel Consiglio scolastico
m.r.
BOLZANO. Serve più chiarezza. Soprattutto per le famiglie. Questo il messaggio che lancia Gianni Comini, uno dei due rappresentanti dei genitori italiani nel consiglio scolastico provinciale, all'inizio del nuovo anno. "Quello che ho notato tra i genitori - afferma Comini - non è tanto l'approvazione o il rifiuto della riforma Moratti (quasi tutti pensano che una riforma vada comunque fatta) quanto l'assoluta mancanza di informazioni al riguardo".
La riforma Moratti porterà grosse novità anche in Alto Adige?
Forse no, forse sì. Chi lo sa? A noi piacerebbe ci fossero spiegate tre cose. Primo: cosa di questa riforma è passato e cosa è rimasto nei cassetti. Tutta l'estate si è parlato delle difficoltà economiche del governo che avrebbero bloccato delle riforme; cosa c'era di vero? Cosa succederà? Secondo: fin quando la riforma Moratti non sarà esecutiva, cosa bisogna recepire della precedente riforma Berlinguer? Terzo: nel caso la riforma passasse, quanti spazi resterebbero all'autonomia provinciale? Serve chiarezza, ed è una questione urgente: le famiglie altoatesine avranno ben il diritto di sapere quale sarà il percorso scolastico che aspetta i loro ragazzi...
In concreto cosa chiedete?
Semplicemente che qualcuno ci spieghi cosa sta succedendo e cosa succederà. E questo lo dico sia da genitore che da rappresentante che poi dovrà spiegare le cose agli altri genitori. Sarebbe anche bello se ci assicurassero che l'ordinamento non sarà rivoluzionato almeno per qualche anno: ossia che ci assicurassero che se un ragazzo quest'anno inizia le medie, tra tre anni le finirà.
Cosa c'è nell'agenda dei rappresentanti dei genitori per l'anno che sta iniziando?
Il punto centrale sarà certamente l'insegnamento delle lingue, ma dopo la fine della scuola ancora non ci siamo incontrati per discutere come affrontare concretamente questo tema. Abbiamo però due punti fermi. La situazione politica locale, che tutti conosciamo e che ci spinge a dire che lo scontro frontale non serve a nessuno. E, soprattutto, la necessità di imparare anche l'inglese. Nel mondo di parla inglese, ormai, e non vorrei che mentre qui stiamo a discutere di come insegnare il tedesco gli altri corressero molto più avanti di noi.
Da genitore, e non necessariamente da rappresentante, come vive il cosiddetto caro-scuola?
La verità è che le spese sono ormai quasi insostenibili. Mi piacerebbe riuscire a mettere questo argomento in uno dei prossimi ordini del giorno della consulta. Personalmente (esprimo qui solo un'opinione personale) credo che sia giunta l'ora di rivedere i criteri per l'adozione dei libri di testo: non è giusto cambiarli con questa frequenza, facendo perdere così valore ai libri usati. A questo proposito sarebbe bello creare più spazi per lo scambio e la vendita di libri usati tra gli studenti. In ogni caso, la questione del caro-scuola va affrontata. Anche perché coinvolge tutti gli ordini di scuola, non solo gli ultimi anni: io ho una figlia alle superiori e mi accorgo sulla mia pelle di quanto costi, ma anche per i bambini delle elementari la situazione non è molto migliore.