Firenze, appello in difesa della scuola statale
Venerdì 16 gennaio 2009 alle ore 17,30 assemblea indetta da FLC cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Gilda Unams.
FLC CGIL - CISL scuola - UIL scuola - GILDA degli Insegnanti
Assemblea in difesa della scuola statale
I Sindacati della scuola, nell’ambito delle iniziative di protesta contro i provvedimenti del governo in materia scolastica, organizzano, presso la sede dell’istituto
Salvemini Duca D’Aosta (via Giusti) venerdì 16 gennaio alle ore 17,30, un’assemblea in difesa della scuola statale.
Dalla lettura dei regolamenti attuativi approvati dal governo risulta chiaro lo
smantellamento della scuola primaria, attuato mediante:
-
la fine dell’esperienza del modulo;
-
la scomparsa delle compresenze in tutte le classi;
-
la sostituzione del Tempo Pieno con un tempo scuola di 40 ore.
Inoltre:
-
la reintroduzione degli anticipi nella scuola dell’infanzia,
-
l’elevamento del numero medio degli alunni per classe in tutti gli ordini di scuola,
-
la riduzione del tempo scuola in moltissime scuole medie,
-
la chiusura dei piccoli plessi,
determineranno un
netto peggioramento della qualità della scuola statale, mentre si lasciano
inalterati i finanziamenti alle scuole private. Tutto questo sulla pelle dei bambini, dei genitori, del personale della scuola.
Per opporci a questa politica dobbiamo continuare ad incontrarci, parlare e fare vera informazione.
All’iniziativa sono invitati anche i rappresentanti delle istituzioni, delle università, dell’associazionismo professionale, del mondo della cultura, dello spettacolo, della politica e dell’associazionismo tutto.
FLC CGIL - CISL scuola - UIL scuola - GILDA degli Insegnanti
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Appello in difesa della scuola statale
La scuola è un elemento strategico dello sviluppo di un Paese che richiede nuovi e incrementati investimenti, una diversa politica di formazione degli insegnanti in servizio, nuove modalità di reclutamento del personale scolastico.
Le Istituzioni locali e nazionali devono creare le condizioni perché i cittadini, le famiglie, gli operatori scolastici, il mondo della cultura e dell’associazionismo contribuiscano a questo orizzonte valorizzando tutte le risorse in campo e le buone pratiche esistenti.
Prima di programmare nuovi investimenti nella scuola si deve verificare se ciò che attualmente si spende è speso bene e se si può migliorarne la qualità.
Tutto ciò che l’attuale governo Berlusconi ha prodotto in materia scolastica va nel senso opposto: ridurre drasticamente gli investimenti, mascherando l’operazione dietro una suggestione paternalistica di educazione e formazione tutta di superficie, togliendo spessore e contenuto.
Come altro definire il ritorno al maestro unico, la cancellazione delle compresenze (elemento qualificante dell’attività scolastica dall’infanzia alla secondaria di I° grado), l’elevamento del numero degli alunni per classe senza valutarne le conseguenze sulla qualità dell’intervento didattico, il rinvio dell’armonizzazione dei curricoli nazionali, lo svilimento del valore del lavoro dei team, il ritorno degli anticipi nella scuola dell’infanzia e la conferma nella primaria, il superamento della II° lingua comunitaria, ecc.
Il presente vuole essere un appello affinché tutti i soggetti, sociali, culturali, professionali, politici, istituzionali, si mobilitino per rilanciare il dibattito su quale scuola serva al nostro Paese, su quale scuola serva per rimanere dentro uno sviluppo sostenibile in un mondo dove prevalga il dialogo e il confronto tra culture diverse.
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