Finanziamenti alle scuole: 560 milioni di tagli ai bilanci
E’ impossibile così rilanciare la scuola pubblica sotto continua emergenza finanziaria.
Il segretario Generale della FLC Enrico Panini, durante il recente incontro tra sindacati scuola e il Ministro Gelmini, ha denunciato come insostenibile la nuova ondata di tagli.
Stiamo parlando di 560 milioni di euro sottratti al funzionamento didattico e amministrativo delle scuole statali per far quadrare i conti del bilancio del MPI. E’ certamente l’effetto della cosiddetta “clausola di salvaguardia”; una norma capestro prevista dalla legge finanziaria 2007 (art. 1, comma 621 lettera b). che si traduce in un meccanismo di calcolo del taglio che scatta in caso di risparmi mancati su altre voci di spesa del bilancio del MPI. Questo sebbene rimodulato, grazie alla costante opposizione sindacale, con la finanziaria 2008 ha prodotto ugualmente i suoi effetti negativi sui bilanci delle scuole.
La FLC che, in passato, aveva chiesto l’abrogazione di questa clausola, torna a chiederne la sterilizzazione degli effetti.
Riteniamo, infatti, fuori da ogni logica proporsi di rilanciare gli investimenti per la scuola, come ha fatto il Ministro, e contemporaneamente operare dei tagli. Siamo assolutamente contrari all'idea che la scuola per rilanciarsi deve autofinanziarsi con tagli al personale.
Vediamo in concreto cosa è accaduto.
Nel 2007 i bilanci delle scuole avevano a disposizione per spese di funzionamento didattico e amministrativo circa 880 milioni di euro (vedi cap 1204 bilancio MPI). Nel 2008 queste voci di spesa, in conseguenza del meccanismo di cui sopra, si sono ridotte a 320 milioni di euro. In pratica i tagli previsti, ma non effettuati, nella loro interezza su posti di personale Ata e docente, hanno comportato la riduzione dei bilanci delle scuole per circa 560 milioni di euro.
Ebbene, la FLC durante l’incontro dello scorso 12 giugno ha chiesto la restituzione di questi fondi entro il corrente anno finanziario. Su questo punto specifico la Ministra si è impegnata ad intervenire nei confronti del Ministro dell’economia per ottenere, in sede di assestamento di bilancio, la restituzione dei fondi già sottratti alle scuole. Noi chiediamo che il Ministro, in coerenza con quanto affermato nell'incontro del 12, si opponga da subito a queste insostenibili sforbiciate.
Da subito. Perché è a tutti evidente la deriva negativa dell’attuale dibattito politico che, al contrario, promette consistenti tagli alla spesa pubblica, magari artificiosamente sostenuto da una inaccettabile campagna sui cosiddetti "fannulloni".
Infatti, per rilanciare il sistema pubblico di istruzione, l’università e la ricerca, adeguandoli ai livelli europei come ha asserito più volte dal Ministro Gelmini durante il suo intervento in parlamento, non bastano quei semplici interventi “riparatori” che servono a garantire l’ordinario funzionamento. Per dare un futuro di crescita e sviluppo a queste istituzioni ci vogliono investimenti per potenziare le strutture e valorizzare il personale. Senza considerare che i tagli centralizzano il sistema e riducono sempre più, fino di fatto ad annullarla, l’autonomia di scuole, atenei e istituti di ricerca.
Il dibattito politico in corso, in altri termini, ci manda segnali preoccupanti che arrivano con i provvedimenti annunciati per i prossimi giorni: manovra finanziaria e decreto di copertura per l’esenzione dell'I.C.I. Abbiamo il fondato sospetto che, la prossima ondata di tagli sarà una vera debacle per il sistema pubblico di formazione: scuola, università e ricerca. Noi non ci stiamo.
Roma, 18 giugno 2008
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