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La Legge finanziaria e la destinazione del 5 per mille

Università ed Enti pubblici di ricerca sono beni pubblici e risorse fondamentali per lo sviluppo sociale, economico e culturale del Paese, ma il Governo pensa che possano vivere di elemosine. La FLC denuncia l’imbroglio

30/03/2006
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La Legge Finanziaria 2006, dopo avere, come le precedenti, ridotto i finanziamenti all'università ed alla ricerca e mantenuto il blocco delle assunzioni negli enti pubblici di ricerca, ha pensato bene di fare un po' di elemosina in modo da farsi ben ricordare al momento, ormai prossimo, del voto.

Infatti ha previsto, in via sperimentale, la possibilità di devolvere il 5 per mille dell'imposta del reddito delle persone fisiche a "finalità di sostegno del volontariato, onlus, associazioni di promozione sociale…";" finanziamento della ricerca scientifica e delle università; finanziamento della ricerca sanitaria; attività sociali svolte dal comune di residenza del contribueniti".

Fatto salvo il diritto di ogni cittadino di devolvere parte delle sue imposte alla realtà che sente più vicina, noi riteniamo che sia dovere dello Stato dedicare fondi derivanti dalla fiscalità generale alle università ed agli enti pubblici di ricerca in quanto beni pubblici e risorse fondamentali per lo sviluppo sociale, economico e culturale del Paese. Temiamo tra l'altro che i fondi che i cittadini daranno ai diversi enti e organismi che si sono accreditati (parecchie centinaia) anche se pochi potranno costituire un alibi per ridurre le già scarse risorse che al pubblico vengono dedicate.

Facciamo infine osservare alle Organizzazioni sindacali che hanno pensato di invitare i colleghi a scegliere uno o un altro ente, affermando che i fondi così ricevuti permetteranno di stabilizzare dei precari, che si tratta di una tantum e ben difficilmente un qualunque controllo contabile potrebbe considerare tali fondi utili per una assunzione a tempo indeterminato.

Roma, 30 marzo 2006

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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