Assunzioni e concorsi negli enti di ricerca
Le tabelle e la nostra prima valutazione
E’ stato pubblicato il 22 settembre sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 (si veda in allegato la tabella relativa) il decreto che stabilisce quante assunzioni possano essere effettuate nell’ambito del Pubblico Impiego in deroga al blocco delle assunzioni previsto dalla Legge finanziaria. Si tratta di un totale di 278 deroghe per gli enti pubblici di ricerca su le 4213 per tutta quella parte del pubblico impiego per cui vale il blocco delle assunzioni. Le deroghe sono state concesse in risposta a richieste degli enti.
Per dar luogo alle relative assunzioni, per le quali non è specificata di quale profilo si tratti e per le quali il vincolo effettivo è la quantità di onere economico indicato nel decreto (si possono assumere più persone se non aumenta la spesa) occorre comunicare alla Funzione Pubblica entro la fine di novembre la lista dei profili e livelli.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 26 settembre n. 224 (si vedano in allegato le tabelle relative 1 e 2) è stato poi pubblicato un decreto che autorizza alcuni enti di ricerca a bandire concorsi per diversi profili professionali. Questa autorizzazione è necessaria perché un ente, rispettando il fabbisogno di personale deliberato precedentemente, possa espletare concorsi. E’ quindi una risposta a richieste delle direzioni degli enti. Una volta espletati questi concorsi occorrerà poi l’autorizzazione per le assunzioni.
La distribuzione delle autorizzazioni del decreto è assolutamente scandalosa. Senza entrare nelle specifiche questioni dei singoli enti, sui quali chiediamo un veloce riscontro da parte dei coordinatori e dei compagni, denunciamo l’insensibilità del Governo e dei Ministri per i veri problemi della ricerca che sono quelli del personale precario che continua a non avere risposte per il blocco delle assunzioni e per il numero assolutamente esiguo sia di deroghe per le assunzioni che di concorsi da espletare, rendendo così sempre più difficile per gli enti svolgere il loro ruolo di produzione di ricerca.
Ma aggiungiamo a questo la forte denuncia contro i Presidenti degli enti che hanno chiesto troppo spesso autorizzazioni per concorsi inutili e dannosi (si veda in particolare il numero di ben 37 dirigenti di cui non si sentiva nessun bisogno e che andranno a mettere in discussione l’autonomia professionale di ricercatori e tecnologi) ed hanno ignorato sia le pressanti esigenze di personale tecnico e amministrativo che la massiccia presenza di precari spesso di lunga data.
Roma, 29 settembre 2005
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