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Anno I n. 18 del 18 novembre 2005
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25 novembre. Sciopero generale contro la finanziaria

Le iniquità contenute nella manovra finanziaria per il 2006 sono ormai note a tutti perché i tagli in essa contenuti non risparmiano nessuno. Le proteste nel Paese sono diffuse e crescenti e culmineranno nello sciopero generale indetto per il giorno 25 novembre dalle Confederazioni generali CGIL, CISL e UIL. 

I motivi dello sciopero espressi dalla CGIL sono il giudizio negativo sulla finanziaria e sui decreti collegati che questo Governo sta varando, ma insieme la forte richiesta di una politica equa e di sviluppo.

Le Università hanno validi motivi per protestare: i tagli operati con il maxiemendamento della finanziaria ammontano a 400 milioni di euro e, in più, con il decreto taglia spese sono state decurtate del 15% le risorse del 2005  con l'obbligo di versare alle casse dello Stato l'importo corrispondente.

Sulla manovra ha espresso un giudizio critico  anche la CRUI , cui ha fatto eco persino il vicepresidente di Confindustria Education secondo il quale "Così l'Italia rinuncia a investire sul proprio futuro".

Le lavoratrici ed i lavoratori dell'Università hanno motivi in più per aderire alla protesta: la controriforma universitaria penalizza ulteriormente tutto il mondo universitario incrementando i fenomeni di precariato e il Governo tarda ad approvare l'atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale del biennio economico 2004-2005.

E' questo il motivo dell'adesione allo sciopero generale per l'intera giornata di tutto il personale universitario.

Anche l'AFAM, colpita dai tagli come l'Università, ha annunciato la propria adesione per l'intera giornata.

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L'ordine del giorno sulla finanziaria votato dal CDN

Il Comitato Direttivo Nazionale della FLC dello scorso 8 novembre, al termine di una valutazione e discussione sui contenuti della legge finanziaria, ha approvato un ordine del giorno che esprime in modo chiaro le motivazioni di tutte le categorie rappresentate dalla FLC.

Testo dell'o.d.g.

"Il Comitato Direttivo nazionale FLC Cgil esprime un giudizio preoccupato e assolutamente negativo sulla Legge Finanziaria in corso di predisposizione.  Sul piano generale, si propongono opzioni elettoralistiche destinate a catturare il consenso di precisi gruppi e segmenti sociali, mentre vengono ulteriormente e drasticamente ridotte le risorse necessarie ai sistemi di welfare. Particolarmente grave e punitivo, anche per l'esplicito connotato politico di ritorsione verso l'opposizione all'indomani delle elezioni  amministrative, appare il taglio agli enti locali, destinato a incidere seriamente sulla qualità della vita dei cittadini, sulle prestazioni sociali  e sull'aumento della tassazione. Ma è l'intero impianto della Legge, nuovamente caratterizzato da una disinvolta carenza di copertura, rispetto alla quale si propongono misure non credibili, a porre le basi di un'ulteriore deterioramento dei conti pubblici.

Il Comitato Direttivo FLC considera inaccettabile che tra le misure correttive, ormai tre in un solo mese, il Governo consideri anche solo l'ipotesi di fare slittare l'applicazione dei contratti del Pubblico Impiego al 2006, mentre la maggioranza di Governo sottrae 500 milioni di euro al disastrato bilancio per riservarli alle regalìe del Presidente del Consiglio e dei partiti di Governo. Si conferma inoltre nell'impianto della Finanziaria l'ormai evidente ed esplicita linea di attacco al sindacato tutto, costruita attraverso la sistematica assenza di interlocuzione su qualsiasi argomento, l'unilateralità delle decisioni, la messa in discussione degli accordi sottoscritti, finalizzata a sottrarre credibilità e spazi di agibilità al movimento sindacale. Nei nostri settori la situazione è gravissima: continua la sotterranea opera di demolizione dei sistemi pubblici di istruzione, formazione e ricerca attraverso il taglio delle risorse e lo strangolamento delle istituzioni, che vengono messe in condizione di non  potere operare, mentre si dirottano quote crescenti di finanziamento pubblico verso  scuole e università private e confessionali.  Se da un lato siamo di fronte alla palpabile necessità di un'operazione di reclutamento straordinario per fare fronte al progressivo invecchiamento dell'organico, dall'altro si impone invece un giro di vite sul personale che avrà come conseguenza  la riduzione del 40%, nel 2006, delle prestazioni precarie, cacciando decine di migliaia di persone  dal lavoro. E proprio la precarietà del lavoro rappresenta ormai la frontiera avanzata dell'impegno di tutela della FLC, rispetto a cui il CD ribadisce la necessità prioritaria di realizzare da subito in  tutte le strutture dell'organizzazione una più alta capacità di rappresentanza diretta e di titolarità  negoziale.

Il segnale che viene dalla Finanziaria verso i settori dell'istruzione, formazione e ricerca  è netto ed  esplicito, in perfetta continuità con la disastrosa e colpevole gestione del Ministero da parte del ministro Moratti, prima responsabile del degrado del sistema pubblico.

Il CD FLC ritiene perciò necessario che lo sciopero generale del 25 novembre realizzi un forte e visibile momento di protesta; sollecita un' ampia informazione in merito ai contenuti della Legge tra i lavoratori; invita tutte le strutture FLC ad un impegno straordinario affinché lo sciopero  testimoni la contrarietà dell'intero Paese al sacco sistematico delle risorse pubbliche".

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Accordo collettivo integrativo a Roma Tor Vergata

Le delegazioni di parte pubblica e sindacale dell'Università Tor Vergata di Roma hanno sottoscritto un accordo che prevede l'incremento dell'indennità di professionalità per l'anno 2005.

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Appuntamenti

"Conoscenza, un bene comune" è il tema di un incontro organizzato dal Cantiere delle riviste che si terrà a Roma il 26 novembre prossimo.

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