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Anno II n. 43 del 22 giugno 2006
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche
 

Vista l’importanza del voto del 25 26 giugno abbiamo scelto di non fare un editoriale ma di rinviare alla lettura (o rilettura) del numero speciale che vi è stato inviato negli scorsi giorni.

Buon voto.

Le riforme per l’Università: dai segnali di discontinuità alle azioni da intraprendere

Abbiamo già parlato delle prime iniziative prese dal Ministro Mussi e ne abbiamo dato una valutazione positiva. Ora le attese sono concentrate sui prossimi atti che verranno attuati e soprattutto sul diverso rapporto che il Ministro dichiara di volere instaurare con  la comunità scientifica ed accademica e con le forze sociali.

Usciamo da anni in cui ogni vero dialogo è stato precluso: manifestazioni imponenti e continuate nel tempo che hanno visto la partecipazione di tutte le realtà del mondo universitario sono state ignorate per la foga distruttiva che aveva come unico obiettivo quello di controllare il mondo del sapere.

Come FLC abbiamo sempre ribadito che la nostra critica totale alle riforme Moratti non nasceva dalla volontà di conservare l’esistente e siamo stati i primi a denunciare il corporativismo e le resistenze che hanno sempre attraversato il mondo delle nostre università. Riteniamo però che le riforme, importanti ed urgenti, debbano essere definite a partire da un confronto con la comunità universitaria e da una seria valutazione della realtà attuale.

Questo vale per l’istituzione di molte università telematiche, su cui è stata ignorata perfino la perplessità del CUN, e in cui il giudizio sulla validità dell’offerta formativa è stato sostituito da interessi di lobbies o favoritismi politici.

Analoghe considerazioni possono essere fatte sui crediti ai fini della laurea attribuiti, attraverso le convenzioni con enti, ministeri o associazioni, non all’esperienza professionale ma allo status e utilizzati quindi per garantirsi sostegno politico.

Ma ora il problema più grosso è l’analisi dei risultati ad oggi raggiunti dalla riforma didattica del 3+2. Chiamiamo la comunità scientifica a riflettere, superando le barriere disciplinari, di sede e ideologiche.

La posizione della FLC è sempre stata quella di difendere lo spirito di quella riforma che ci ricollega con gli altri paesi e che non è possibile cancellare se non si vuole uscire dal processo di integrazione europea.

Ma abbiamo sempre ribadito che molta della realizzazione di questa riforma, per la fretta, per la mancanza di risorse, per le semplificazioni messe in atto deve velocemente essere rivista per non uccidere la qualità della formazione che le università devono perseguire.

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Contratti e precariato: primo incontro con il Ministro della Funzione Pubblica

Sia pure comprendendo le difficoltà in cui tutto il Governo ed in particolare il Ministro della Funzione Pubblica si trova ad operare, la FLC, insieme con Confederazione e Funzione Pubblica, ha sottolineato la priorità e l'urgenza di azioni forti e concrete di lotta contro il precariato investendo in tali azioni le risorse necessarie.

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Istituto Europeo di Tecnologia. Valorizzare e integrare quanto già esiste

Mentre il Parlamento Europeo approva il Settimo programma Quadro, prosegue la riflessione sul costituendo IET. La FLC giudica positiva l’iniziativa solo se dimensionata e collocata come rete che valorizzi ed integri l’esistente.

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Il Parlamento Europeo ha approvato il Settimo Programma Quadro

Il 15 giugno il Parlamento Europeo ha approvato a grande maggioranza il Settimo Programma Quadro (PQ7) in base al quale l’Unione Europea spenderà per la ricerca nei prossimi 7 anni 50,524 miliardi di euro oltre ai 2,751 per il programma Euratom. Anche se la Commissione aveva chiesto una cifra superiore, si tratta comunque del raddoppio della spesa annuale rispetto al programma precedente.

Il Programma si articola in quattro tipi di interventi:

  1. Il programma Cooperazione, a cui è riservato il 64% degli stanziamenti e che promuoverà la collaborazione tra industria e ricerca accademica in tutti i paesi. I temi prioritari sono: salute, prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie, trasporti, scienze socioeconomiche, sicurezza, spazio. In base ad un emendamento che è stato approvato in questo programma sarà rivolta particolare attenzione a garantire la partecipazione di piccole e medie imprese, destinando ad esse almeno il 15% della dotazione del programma, aiutandole ad accedere al prefinanziamento e incentivando la creazione di cluster.
  2. Il programma Idee, a cui è riservato il 15% degli stanziamenti, da realizzare sotto la guida del Consiglio Europeo per la ricerca, che sosterrà ricerca di frontiera tenendo conto unicamente del criterio dell’eccellenza scientifica. La creazione del Consiglio europeo della ricerca ha ricevuto un ampio gradimento ed è stato stabilito che esso deve godere di una piena autonomia e mantenersi una struttura di finanziamento leggera.
  3. Il programma Persone, a cui è riservato il 9,5% degli stanziamenti che offrirà un sostegno alla mobilità ed allo sviluppo di carriera dei ricercatori sia in Europa che su scala mondiale. Particolare attenzione è stata riservata a misure per incoraggiare i giovani ricercatori, offrire loro un sostegno finanziario all’inizio della carriera e facilitare il loro ritorno allo scopo di ridurre la fuga dei cervelli.
Il programma Capacità, a cui è riservato il 7,8% degli stanziamenti, che sosterrà per la prima volta infrastrutture di ricerca su larga scala a livello europeo.

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AFAM. Incontro con il Miur sui bandi per l’immissione in ruolo del personale

L’8 giugno i sindacati hanno incontrato la Direzione Generale dell’Afam sulle procedure per l’immisione in ruolo del personale tecnico amministrativo. Questo il testo del comunicato unitario:

In data odierna le OO.SS. del comparto AFAM hanno incontrato la Direzione Generale dell’Alta formazione artistica e musicale per l’attivazione delle procedure relativa all’immissione del ruolo del personale tecnico amministrativo, in attuazione della legge 27/06, a decorrere dal 1 novembre 2006.

Le Organizzazioni Sindacali si impegnano a vigilare affinché ogni Istituzione del comparto attivi immediatamente le procedure secondo le indicazioni concordate per garantire uniformità di comportamento e che saranno comunicate dall’Amministrazione in tempi brevi.

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Università Tor Vergata. Accordo di contrattazione integrativa

Il giorno 13 giugno all'Università degli Studi di Tor Vergata,  CGIL CISL e UIL e la RSU hanno sottoscritto l'ipotesi di accordo contratto integrativo, riguardante i seguenti argomenti:

  1. Aumento degli importi delle indennità di professionalità e responsabilità per l'anno 2006;
  2. Aumento dell'importo del buono pasto giornaliero a € 10  a decorrere dal 1 aprile 2006 e al recupero dal 1 gennaio   2006 della differenza tra € 5,11 e € 7;
  3. Applicazione dell'art 57 relativo alle progressioni verticali per 47 posti complessivi relativi al 2005.

Questo accordo va inserito nel contesto più ampio di una trattativa che ha già conseguito il risultato di garantire la possibilità nel triennio 2005-2007 di un passaggio di posizione economica per tutto il personale tecnico amministrativo.

Elemento non secondario dell'accordo, oltre l'avvio a regime delle progressioni verticali, è l'impegno di riportare al tavolo negoziale la discussione dell'utilizzo dei punti organico effettivamente utilizzabili dall'università per gli anni 2006 e 2007 e quindi il rapporto tra i posti per il personale tecnico amministrativo e personale ricercatore e docente, aprendo di conseguenza la discussione sui temi  collegati  all'organizzazione del lavoro, all'offerta didattica, ecc..

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Brevissime

Concorsi e trasferimenti per docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo nelle gazzette ufficiali n. 42, 43, 44 e 45, 46.
Istituite le Università telematiche non statali “Universitas Mercatorum” e “UNISU”.
Nuovi corsi di laurea dell’Università telematica non statale “Leonardo da Vinci”.
Modificato lo statuto dell’Università di Pisa.

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Appuntamenti

"MAI PIÙ PRECARI!"
Aggiornate le iniziative contro il lavoro precario

Stop precarietà ora
Roma, 8 luglio 2006
Un grande movimento contro il lavoro precario
e per la difesa dei diritti, perché un futuro migliore è possibile

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