A fine giugno sono state definite le linee di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale università 2006/09, che sono state approvate, con una astensione, dalla struttura di comparto nazionale; le segreterie nazionali FLC Cgil, Cisl Università e Uil PA-UR hanno deciso di sottoporre il testo alla valutazione di lavoratori e lavoratrici delle università anche con lo scopo di raccogliere contributi e arricchimenti, le assemblee si devono concludere entro il 30 settembre.
E’ necessario, prima di entrare nel merito della piattaforma, guardare al contesto politico ed economico in cui si svolge il rinnovo contrattuale.
Il 29 maggio è stata siglata l’intesa che definisce gli aumenti contrattuali e la loro decorrenza, portando le risorse per i rinnovo contrattuale al 5,01% ossia mediamente 101 euro; è una cifra che si dovrà verificare con la media della retribuzione del comparto università che si aggirerà, come per il biennio contrattuale 2004/2005 che prevedeva la stessa percentuale di aumento, intorno ai 100 euro. Sono aumenti che dovranno andare in maggior parte sulla paga base il cui potere di acquisto è eroso anche dalla mancanza di politiche a sostegno del lavoro dipendente.
E’ stata siglata l’Intesa per un’azione pubblica a sostegno della conoscenza dove, fra le altre cose, si afferma che “il miglioramento della qualità dell’offerta universitaria implica anche la valorizzazione conseguente delle professionalità del personale docente, ricercatore, tecnico amministrativo e dei lettori di madre lingua”. Per la prima volta in un documento politico si considerano i tecnici amministrativi ed i lettori di madre lingua soggetti attivi della qualità delle università.
In realtà la FLC Cgil aveva richiesto esplicitamente di eliminare il tetto del 90% alle spese del personale ed i vincoli alla contrattazione integrativa posti dalle leggi finanziarie; sono due vincoli che stanno mettendo in discussione le contrattazioni integrative e contribuiscono a creare personale precario.
Ora il DPEF 2008/2011 (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) ha fatto alcuni passi in avanti: ha abolito il taglio del 20% dei consumi intermedi per gli atenei (legge Bersani) iniziando a liberare risorse e, secondo il ministro dell’Università, altre risorse arriveranno alle Università.
E’ chiaro che l’attenzione nei confronti della prossima finanziaria sarà altissimo e saranno richieste risorse aggiuntive finalizzate ai rinnovi contrattuali dei comparti della FLC Cgil.
In questo contesto lo sforzo fatto dalle segreterie nazionali è stato quello di fare una piattaforma quadriennale di qualità che potesse prevedere anche modifiche di norme nel primo biennio e scelte di maggiore incisività nel secondo biennio.
E’ indubbio che il CCNL 1998/2001 che ha cambiato l’ordinamento del personale ha sbloccato carriere ferme da quindici o venti anni, ha potenziato la contrattazione integrativa recuperando risorse che altrimenti non sarebbe stato possibile impegnare; tutto questo ha creato anche delle disparità territoriali nell’applicazione dei contratti, ed è proprio a partire da questo presupposto che si è definita la piattaforma.
Il testo definisce il quadro delle richieste che le segreterie nazionali vogliono portare avanti nella trattativa ad iniziare dalla necessità di impegnare le risorse a disposizione sulla paga base, ampliare le materie di contrattazione, modificare norme che alla luce delle contrattazioni integrative hanno creato problemi o sono state male interpretate, rivedere e semplificare i meccanismo delle progressioni orizzontali rendendolo esigibile per tutti, recepire in contratto quanto stabilito dalla Direttiva n. 7/07 sul precariato e le esternalizzazioni.
Rivedere e migliorare gli articoli del contratto che si applicano al personale che opera nelle aziende ospedaliere universitarie sapendo che l’applicazione del contratto non è stata omogenea sul territorio.
La FLC Cgil ha richiesto di quantificare risorse specifiche per gli aumenti stipendiali dei lettori e Cel e contemporaneamente di stanziare risorse aggiuntive per definire il quadro normativo ed omogeneizzare il trattamento economico.
Le assemblee dovranno raggiungere più lavoratori e lavoratrici possibili e potranno ampliare, approfondire, aggiungere.
La FLC Cgil chiederà agli altri sindacati confederali che l’intesa contrattuale sia sottoposta, prima della firma definitiva, a referendum vincolante fra i lavoratori e le lavoratrici.
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