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Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC
Cgil
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Anno
II n. 4 del 20 gennaio 2006 |
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Editoriale |
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Notizie |
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Servizi e Rubriche |
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Elezioni
Enam
il
23 e 24 gennaio
vota la lista Cgil: Valore Scuola
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27
gennaio: il dovere della memoria come impegno etico-politico |
“Apprendere
dalla Shoah:
memoria, identità e conoscenza”:
così abbiamo voluto intitolare il Convegno nazionale che
quest’anno si svolgerà a Bari. Se un titolo ha un significato,
indica una particolare curvatura per un’iniziativa che si
rinnova negli anni, si può provare ad esplicitarlo, per
condividerne l’intenzione e contestualizzare la partecipazione.
Perché,
dunque, “apprendere” dalla Shoah? Diciamo che ci
troviamo di fronte a un evento storico che ha i tratti della
singolarità e al tempo stesso dell’emblematicità, tratti che
vogliamo particolarmente rimarcare. Nella sua “singolarità”,
la Shoah si presenta a noi come un fatto irripetibile,
legato alla temperie storico-politica di un tempo che possiamo
oggi ripensare con le categorie dell’indagine critica,
proponendolo alla comprensione e all’interpretazione dei nostri
contemporanei e in particolare delle giovani generazioni. Per
sgomberare il campo da ogni tentativo di “revisionismo”, che
attraverso una pretesa “scientificità” storiografica ne
riduce la portata, fino agli esiti paradossali della negazione o
della riduzione che vorrebbe assimilare, da morti, coloro che da
vivi sono stati su opposti schieramenti. Nella sua “emblematicità”,
la Shoah ci interpella come uomini e donne, come cittadini,
provocandoci ad una memoria che non sia puro fatto celebrativo, ma
impegno etico-politico: riconoscere nel presente, per non farsene
complici, i segni della sopraffazione legittimata, della riduzione
di ogni diversità ad una devianza da annientare.
Sentiamo
particolarmente questo impegno come educatori ed educatrici, come
“lavoratori della conoscenza”, nei confronti dei giovani, che
hanno bisogno di strumenti di pensiero e di orientamento
all’azione restituiti alla dimensione del tempo. Un tempo
tridimensionale, non schiacciato sul “presente istantaneo” che
li vuole consumatori passivi e omologati dal mercato, senza
memoria e dunque senza capacità di immaginare un futuro diverso e
migliore.
La lettera
aperta delle associazioni alle scuole
italiane.
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Il
governo fa la cresta sui soldi del contratto |
Probabilmente
il 18 gennaio 2006 passerà alla storia come il giorno delle buste
paga più alte che il personale della scuola ricordi. In questo
giorno infatti gli uffici pagatori hanno inserito finalmente in
busta i soldi degli aumenti e degli arretrati del contratto
2004-05.
Un
contratto che molti cittadini crederanno esserci stato pagato ben
quattro volte. Tante volte infatti era stato annunciato sugli
organi di stampa: a maggio 2005 quando ci fu l’intesa per tutto
il pubblico impiego, il 22 settembre 2005 quando fu siglata la
preintesa per la scuola, il 18 novembre 2005, quando sotto la
minaccia dello sciopero il governo si decise a ratificarlo, per
poi dire che non si trovavano i soldi, finché il 7 dicembre 2005
l’accordo fu definitivamente firmato, dopo l’ok della Corte
dei Conti.
E
invece ci è stato pagato solo ora fuori dai confini temporali del
contratto stesso, quasi a confermare che non si è trattato
comunque di una soluzione facile né scontata, soprattutto se si
pensa che all’inizio, nel 2004, il governo aveva persino
proposto di saltare il rinnovo del secondo biennio. La consistenza
della busta quindi deriva dal mantenimento di buona parte degli
obiettivi salariali che come sindacati ci eravamo prefissi e dal
recupero di ben due anni di arretrati.
Tutto
bene quel che finisce bene, dunque?
No
perché questo governo, mai contento di frapporre ostacoli, ha
pensato bene di farci la cresta trattenendo dagli arretrati di
ciascuno una cifra variabile dagli 81 ai 196 euro corrispondente
alla cosiddetta una
tantum. Da Cgil Cisl e Uil è già partita una lettera di
protesta. Ma non finisce qui!
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Tempo
di iscrizioni |
Gennaio,
andiamo! E’ tempo di iscrizioni. Si potrebbe dire parafrasando
il poeta.
Non
si tratta di una scadenza rituale o burocratica. Non lo è mai
stata. Ma ancora meno lo è oggi nel momento in cui attraverso le
iscrizioni si operano scelte, determinanti per questa o quella
scuola e nell’insieme, dunque, per tutta la scuola italiana.
E’
il momento in cui si decide tra tempo pieno e moduli, tra tempo
prolungato e tempo normale, tra indirizzi scolastici. Sono scelte
non sempre facili e tanto meno sempre comprensibili per le
famiglie. Sono scelte da cui dipende anche la condizione di tanti
insegnanti. E’ dunque anche l’occasione per affinare le scelte
sul POF.
E
questo ancor di più dopo che gli interventi attuativi della legge
53, hanno aperto la strada alla destrutturazione di modelli
didattici come il tempo pieno, il tempo prolungato, hanno dato
luogo allo sventagliamento dell’età di accesso, hanno messo a
rischio gli sbocchi professionali della secondaria.
Per
questo la FLC Cgil richiama ogni anno l’attenzione
di tutti i lavoratori della scuola su questo momento. E lo ha
fatto a maggior ragione anche quest’anno richiamando
l’attenzione su aspetti come l’ottemperanza delle condizioni
in cui si effettuano gli anticipi nella scuola materna, o mettendo
in guardia dai rischi di un’anticipazione del decreto sulla
secondaria, gabellata per sperimentazione di un’attuazione
prevista solo nel 2007 o consigliando tutti gli sforzi possibili
per non farsi condizionare dalla riduzione di organici nella
definizione dei tempi pieni e dei tempi prolungati.
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Il
3 febbraio scadono i trasferimenti |
Il
3 febbraio 2006 è la data di scadenza per la presentazione delle
domande per la mobilità sia territoriale (trasferimenti) che
professionale (passaggi di ruolo/cattedra/profilo) per tutto il
personale docente, educativo ed ATA della scuola di ogni ordine e
grado.
Sul
nostro sito
è possibile consultare il testo del contratto, l’ordinanza
ministeriale, i codici delle scuole e scaricare tutta la
modulistica necessaria. Inoltre è possibile consultare anche un
“vademecum” riassuntivo di tutta la normativa.
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Tutto
va bene, madama la marchesa? |
Che
cosa bisogna dire per segnalare i guasti nella scuola italiana
senza suscitare la suscettibilità del Ministro Moratti? Come
nella popolare canzoncina bisognerà dire solo che è morto il
cavallo, per poi dire che è bruciata la stalla, per poi arrivare
a capire che è andato a fuoco tutto il palazzo?
Sembra
essere questo l’unico spirito critico apprezzato dal nostro
ministro che nei giorni scorsi se la è presa con “La
Repubblica”, il “Corriere della Sera” e l’OCSE, che hanno
pubblicato dati comparativi tra la scuola italiana e quella di
altri paesi. La FLC Cgil, per altro, quei dati li aveva già divulgati
e commentati quattro mesi fa.
Ma
il tentativo maldestro di difesa rivela in realtà la coda di
paglia, perché la
realtà è ben diversa: gli aumenti medi in quattro anni
non sono stati di 274 euro ma di 140 euro netti, i finanziamenti
non sono cresciuti del 13% ma del 4,5% al netto dell’inflazione,
le misure che hanno modificato il trend universitario risalgono al
precedente governo, e le nuove assunzioni, relativamente poche e
in ritardo, non hanno modificato la
“vecchiaia” della categoria docente.
Insomma
i docenti italiani restano più poveri dei loro colleghi europei,
sono i più vecchi, sono più precari e gli investimenti sulla
scuola sono minori. Alla fine della canzone che il palazzo brucia,
bisogna pur dirlo, madama la marchesa!
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Regali
e regalie alle scuole private |
L’emendamento
sulle scuole non statali, presentato dal Governo al Senato in
occasione della conversione in legge del DL 250/2005 rappresenta l’estremo
tentativo di fine legislatura di introdurre, in maniera
surrettizia, norme nuove che favoriscono le scuole non statali.
Da
un lato infatti viene consentito che le scuole non statali non
paritarie siano sede di assolvimento del diritto-dovere, dall’altro
viene allargato l’istituto della parificazione a tutte scuole
elementari allargando, di fatto e di diritto, il finanziamento
diretto da parte dello stato.
In
questo modo il Governo non solo vuole soddisfare le richieste di
una ben precisa lobby elettorale, ma tenta esplicitamente di
scardinare i vincoli legislativi imposti dalla legge di parità e
aggirare il dettato costituzionale “senza oneri per lo stato”
per realizzare il suo progetto di scuola neoliberista fondato sul
mercato.
L’approvazione
dell’emendamento segnerebbe inevitabilmente il declino della
centralità della scuola pubblica sancito dalla Costituzione.
Proprio
per le implicazioni che comporta la FLC Cgil ha iniziato, da
quando è stato messo in discussione in Senato, una campagna di
protesta tesa a far respingere dal Parlamento il disegno del
Governo.
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Il
contratto dirigenti scolastici al vaglio di ministero e lavoratori |
Il
Contratto
dei Dirigenti Scolastici 2002-2005, sottoscritto il 29
novembre 2005, dopo
47 mesi, è al momento all’esame del Ministero
dell’Economia. In seguito passerà alla Corte dei Conti. Se ne
prevede la sua entrata in vigore non prima di un mese. Siamo
impegnati a seguire passo passo l’iter perché i benefici siano
quanto prima a disposizione della categoria.
Nel
frattempo gli iscritti alla FLC Cgil stanno votando
nell’apposito referendum di approvazione del Contratto. Sabato
21 è l’ultimo giorno utile per il voto. Dal 23 inizierà lo
spoglio. Le assemblee finora hanno dato un esito largamente
orientato all’approvazione.
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Espero
diventa operativo |
Con
35.000 adesioni Espero, il primo fondo contrattuale istituito nel
settore pubblico, diventa a tutti gli effetti operativo. Passa
alla fase ordinaria del proprio esercizio con l’indizione delle
elezioni per gli organismi statutari e l’avvio concreto delle
attività di investimento.
Per decine di migliaia di persone (dato che crescerà ancora nelle
prossime settimane) diventa possibile dotarsi di una copertura
previdenziale maggiore senza dover ricorrere alla speculazione
privatistica del mercato per garantirsi un futuro più sereno.
Questo
risultato premia l’attività del Fondo che si è dimostrata
capace ed efficace sul versante dell’informazione, della
formazione di équipe di esperti, dell’assistenza a tanti che
hanno chiesto informazioni in questi mesi.
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Appuntamenti |
“Artisti per la scuola” a Roma
alla “Città Educativa” dal 30 gennaio al 3 febbraio. Un’iniziativa
di Valore Scuola e VS La Rivista per favorire l’incontro tra la
scuola e l’arte contemporanea e i suoi molteplici linguaggi;
avvicinare i giovani alla comprensione dell’immagine e ai suoi
messaggi comunicativi.
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Brevissime |
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