Il
personale transitato dagli Enti locali allo Stato si vede
cancellata l'anzianità di servizio dalla legge finanziaria. Un
provvedimento senza precedenti che nega i diritti acquisiti,
riconosciuti anche da pronunciamenti della Corte di Cassazione.
Nel maxiemendamento alla finanziaria, su cui il Governo ha posto
l'ennesima fiducia, il creativo Tremonti si è inventato
un'interpretazione autentica che stravolge la legge 124/99 e
provoca - come scrive Enrico Panini in un comunicato
- un "danno economico di circa
2000 euro all'anno".
Contro
questo assurdo e iniquo provvedimento il 21 e il 22 dicembre a Roma i
lavoratori Ata hanno protestato
davanti
al Senato.
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Il
21 dicembre è stato firmato il nuovo contratto per la mobilità
di tutto il personale della scuola. L'anticipo con cui la
trattativa si è conclusa è un fatto positivo che procurerà
qualche vantaggio. Ci sono inoltre alcune importanti novità.
La
data di scadenza per la presentazione delle domande non è ancora
stata indicata. Anche se si presume che la scadenza sia intorno al
10 febbraio, bisognerà aspettare l'emanazione dell'ordinanza
con la relativa modulistica. Intanto si è avviato il confronto sull'organico
di diritto.
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Alta
qualità, per competenza e rappresentazione della realtà
nazionale, hanno caratterizzato il convegno che si è svolto il 20
dicembre presso l'Istituto Kirner di Roma
sul tema del diritto all'educazione dei bambini più
piccoli. Al centro la discussa e discutibile scelta del MIUR di
anticipare l'età utile per l'ingresso nella scuola
dell'infanzia e nella scuola elementare, ma soprattutto la
scelta di fare ciò senza garantire ai bambini più piccoli le
dovute condizioni, da concordare e definire con gli Enti Locali,
prima di procedere all'accettazione.
L'incontro
era organizzato dal Gruppo Nazionale Nidi Infanzia con il
patrocinio dell'ANCI e dell'assessorato alle politiche
educative del Comune di Roma e con la collaborazione del
Coordinamento Nazionale per le politiche per l'infanzia e la sua
scuola, di cui fa parte anche
la FLC-Cgil
insieme a CISL Scuola, Uil Scuola, SNALS e alle associazioni
professionali AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM e MCE.
Durante
la lunga discussione si sono alternati docenti universitari,
educatori dei nidi comunali, genitori, insegnanti di scuole
dell'infanzia, dirigenti e amministratori, provenienti dal nord
e dal sud della penisola.
La
puntualità dell'analisi ha di per sé costituito una critica
inattaccabile di queste misure, quanto meno azzardate.
Il
resoconto dei lavori.
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La
legge finanziaria taglia risorse alla scuola pubblica, scippa
l'anzianità al personale Ata, ma triplica i finanziamenti
per il buono scuola. Ma non basta. I favori non sono solo
economici. Con un provvedimento
ad hoc si elimina il controllo del Parlamento sulle scuole
private, togliendo al Ministro l'obbligo di relazionare e si
consente ai gestori di non applicare il contratto collettivo al
personale.
Il
tentativo,
neanche tanto velato, è di riscrivere - senza passare per il
Parlamento - la legge di parità e cambiare alcune regole del
gioco su personale e insegnamenti.
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