|
Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06 585480 - fax 06 58548434
per contatti conoscenzanews@flcgil.it
|
|
Anno II n. 7 del 27
gennaio 2006 |
|
|
Editoriale |
|
|
|
Notizie |
|
|
|
Servizi e Rubriche |
|
|
Le
newsletter della FLC Cgil
Per iscrivere un/a amico/a o un/a collega alle Newsletter
della FLC Cgil compila il modulo.
L’archivio delle Newsletter.
|
|
A
un passo dal Congresso |
Siamo
ormai quasi arrivati al congresso che sancirà la nascita del
nuovo soggetto sindacale, la Federazione dei Lavoratori della
Conoscenza. Si sono conclusi i congressi provinciali e regionali,
sono pronti i documenti su cui il congresso dovrà dibattere ed
esprimersi e la macchina organizzativa sta lavorando a pieno
ritmo. Ci sembra opportuno, per quanti saranno a Trieste e Porto
Rose, ma soprattutto per quanti non ci saranno, fare alcune brevi
osservazioni in riferimento al settore della ricerca di cui questa
Newsletter diffonde i principali avvenimenti, problemi ed
iniziative.
La
scelta che la Confederazione fece lo scorso anno e che sarà
attuata dal nostro primo congresso non è, lo ripetiamo ancora
perché ne siamo convinti, solo una scelta organizzativa, perché
in tal caso a fronte del rafforzamento dovuto all’aumento degli
iscritti che ci rende ovviamente più forti si dovrebbero valutare
anche le difficoltà di mantenere vive tutte le specificità che
attraversano le nostre realtà, prime tra tutte quelle degli enti
pubblici di ricerca. La collocazione dei lavoratori della ricerca
nella federazione di tutti i lavoratori della conoscenza significa
ribadire la centralità degli enti dove il sapere viene prodotto,
il loro ruolo nei confronti della crescita culturale del paese e,
quindi, del suo livello di democrazia e libertà, e dello sviluppo
economico e sociale. La stessa stretta interrelazione che esiste
tra gli enti di ricerca e le università, le scuole e tutti i
luoghi di formazione costituisce un valore aggiunto di ogni
iniziativa che d’ora in avanti andremo ad intraprendere.
Inversamente non è immodestia affermare che senza ricerca lo
stesso mondo della formazione risulta incompleto e nessuna
iniziativa riesce a esprimere pienamente tutta la sua valenza.
Un
sindacato che raccoglie tutti coloro che operano nella filiera
della conoscenza, dalla sua produzione, che avviene proprio nei
nostri enti oltre che nelle università, che parla a tutte le
figure professionali, che si rivolge anche a quanti sono in
formazione, ai tanti senza diritti e futuro, deve saper essere
insieme un sindacato di vertenze e di programma. Deve conoscere le
realtà in cui la ricerca viene prodotta, deve rispondere alle
richieste che da questi luoghi nascono, deve costruire piattaforme
e contrattare perché la controparte dia le risposte necessarie.
Ma deve anche sapere costruire una linea politica di lungo
tragitto che impegni prima di tutto noi ma che parli alla politica
per ottenere da questa quelle azioni senza le quali, come tante
volte abbiamo detto, la ricerca pubblica italiana sarà ben presto
morta.
Ora
il Congresso dovrà indicare strumenti organizzativi che si
aggiungano a quelli che già conosciamo per agire nel migliore dei
modi nei nostri enti, ma insieme dovrà continuare
nell’elaborazione della linea programmatica perché le
lavoratrici e i lavoratori chiedono alla FLC di contribuire ad un
vero cambiamento della situazione.
Saranno
poi i quadri che usciranno dal Congresso a dover portare avanti le
scelte che saranno effettuate e non sarà un’impresa banale.
Torna su |
Dove
è l’ipotesi di contratto nazionale dei lavoratori della
ricerca? |
A
questa domanda possiamo solo rispondere che ad oggi il contratto
è ancora fermo al Dipartimento della Funzione Pubblica che non lo
ha ancora inviato alla Corte dei Conti per il prescritto parere.
Intanto
in tutte le sedi di tutti gli enti si stanno svolgendo le
assemblee per presentare i contenuti, in molte parti innovativi e
comunque positivi, dell’ipotesi siglata e il 7 e l’8 prossimi
si terrà il referendum tra gli iscritti durante il quale
cercheremo anche di raccogliere le opinioni di tutti i lavoratori.
Quando,
subito dopo tale data, saremo pronti per la firma definitiva non
vorremmo aspettare tempi biblici come abbiamo atteso per la sigla.
Torna su |
Tagli
a trasferte e diarie |
Come
indicato nel commento
la Finanziaria rende sempre più difficile lavorare negli enti di
ricerca.
La
riduzione dell’indennità di trasferta, la cancellazione
dell’indennità supplementare chilometrica e l’obbligo per gli
enti di adeguare i propri regolamenti a quanto contenuto nella
Finanziaria, oltre a far nascere forti dubbi di violazione
dell’autonomia, nella maggior parte dei casi non farà neppure
risparmiare nulla. Infatti i tagli sui fondi attuata in
successione da tutte le ultime leggi finanziarie hanno fatto sì
che ormai una trasferta può avvenire solo su fondi di progetti,
quindi non istituzionali e spesso già totalmente impegnati.
La
scelta del Governo sembra quindi stupida, perché inutile, e
cattiva: il mondo della ricerca pubblica è una spesa inutile per
lo stato e quindi quando non la si può tagliare perché i fondi
sono stati autonomamente trovati all’esterno ci si vendica
limitandone la possibilità di spesa.
Torna su |
Ulteriori
limitazioni per tempi determinati e collaboratori |
Ottimizzare
l’organizzazione di settori della pubblica amministrazione per
questo governo significa mandare a casa chi vi sta lavorando?
E’
il dubbio che ci viene quando
leggiamo le difficoltà aggiuntive per il mantenimento in servizio
di precari negli enti di ricerca dove, come è noto, continua il
blocco delle assunzioni ed il rapporto tra personale di ruolo e
precario è di uno a uno. Se i concorsi praticamente non ci sono,
se i finanziamenti
sono sempre più solo esterni, le collaborazioni professionali
sono spesso l’unica soluzione. Che cosa dobbiamo fare?
Aspettiamo una risposta dal Ministro.
Torna su |
Salviamo
il Centro di geodesia spaziale di Matera
|
Dal
1°gennaio 2006 tutte le attività del Centro di Geodesia Spaziale
dell’Agenzia Spaziale Italiana di Matera sono ferme. E ciò
malgrado gli investimenti fatti in passato sia da ASI che dalla
Regione Basilicata. La notizia giunge dopo una riduzione di
organico e un taglio dei finanziamenti. Non è quindi inaspettata,
ma ciò non rende meno grave il rischio di un danno tecnico
irreversibile alle apparecchiature presenti, di un danno di
immagine e finanziario per il non rispetto dei contratti con
l’Agenzia Spaziale Europea e di un danno verso la comunità
scientifica nazionale ed internazionale che si troverà carente di
dati e servizi forniti da almeno venti anni.
La
FLC di Matera si sta impegnando perché il Centro venga salvato
coinvolgendo la comunità scientifica del territorio, nazionale e
internazionale, le forze politiche, gli amministratori locali e la
cittadinanza tutta.
Si
invita ad aderire alle iniziative che verranno messe in cantiere e
di sottoscrivere l’appello.
Torna su |
L’INSEAN
rischia il commissariamento |
L’INSEAN,
unico ente pubblico di ricerca del settore della progettazione
delle navi non è riuscita ancora a definire un bilancio in
pareggio e quindi rischia il commissariamento. La causa di ciò è
dovuta al taglio dei finanziamenti pubblici, in particolare alla
cancellazione del contributo che il Ministero co-vigilante,
insieme a quello della Difesa, ha effettuato nelle ultime
finanziarie. Allo stato attuale i fondi pubblici che l’ente
riceve coprono solo il 60% delle spese del personale. Come FLC di
Roma e Lazio e nazionale stiamo assumendo tutte le iniziative atte
a tamponare la situazione per poi far partire con la piena
partecipazione dei lavoratori, ma anche l’apporto della comunità
scientifica, delle forze politiche e sociali un’azione che
conduca alla definizione di un piano di rilancio e di
valorizzazione dell’Ente che in un paese racchiuso tra 3 mari è
sicuramente strategico.
Torna su |
APAT:
l’ente continua nelle sue scelte di parte |
Siamo
in clima elettorale e ce ne accorgiamo anche guardando la legge
finanziaria o i decreti del Governo che distribuiscono premi,
promozioni e nuovi posti al di fuori di qualunque trasparenza dei
criteri. Un ente come l’APAT, occupato politicamente e molto
ligio alle indicazioni del suo Ministro, opera in modo analogo e
scatena una vera e propria guerra tra poveri. I poveri sono i
precari tra i quali si sceglie senza criteri noti e senza un reale
confronto con le organizzazioni sindacali.
Torna su |
INAF:
i difficili passi verso un corretto trattamento per tutti i
lavoratori |
Dopo
il risultato positivo del referendum effettuato subito dopo le
vacanze, è stato firmato da FLC Cgil il contratto integrativo
2005 per tutto il personale tecnico e amministrativo dell’Ente.
E
stata poi inviata al Presidente ed al Direttore amministrativo una
lettera con le nostre valutazioni, ovviamente non positive, delle
modalità di erogazione delle retribuzioni e del salario
accessorio in vigore dal mese di gennaio 2006. Nella prossima
riunione di contrattazione che si terrà il 30 gennaio ci
aspettiamo delle risposte che indichino modifiche di quanto
effettuato per il primo mese dell’anno.
Di
tale riunione abbiamo chiesto la modifica dell’ordine del
giorno in modo da potere affrontare tutto il complesso del
trattamento economico e delle progressioni di carriera insieme con
le tabelle equiparative che non possono più aspettare.
Torna su |
ENEA:
contratto e precariato |
La
vicenda del rinnovo del contrattola
qualche piccolo passo avanti: sembra infatti che ci sia stato
l’O.K. della Ragioneria dello Stato. Non posiamo che affermare
che è troppo poco. La mobilitazione deve continuare perché i
lavoratori non possono aspettare ancora dopo più di 4 anni.
Sul
fronte del precariato, quando manca poco alla scadenza di molti
contratti a tempo determinato, arrivano tante assicurazioni e
promesse, ma occorrono dei fatti e subito.
Torna su |
I
ricercatori degli enti si preparano a chiedere il rispetto della
Carta Europea del ricercatore |
La
consulta dei ricercatori e tecnologi nella sua riunione del 25
gennaio si è espressa per far partire una vertenza negli enti
pubblici di ricerca i cui presidenti hanno sottoscritto
la Carta Europea
del ricercatore per ottenere il rispetto dei principi di tale
carta indicati che regolamenti, statuti o delibere degli organi di
governo dovessero negare. Si tratta di una azione che porteremo
avanti come FLC in modo coordinato tra i diversi enti, e quindi
con i coordinamenti nazionali e con i comitati degli iscritti, e
che dovrà tenere conto delle diverse missioni degli enti di
ricerca e che si baserà sull’analisi di come si svolge
l’attività di ricerca nelle strutture. Stabilità del posto di
lavoro per tutti ed autonomia sono i due punti cardine su cui
dovremo esercitarci nei prossimi mesi.
Torna su |
INRAN:
un altro ente di ricerca da conoscere con i suoi problemi |
Presentiamo
l’INRAN attraverso quanto scritto nel suo sito istituzionale.
“L'INRAN
(Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)
è un Ente pubblico di ricerca a vocazione esclusiva su alimenti e
nutrizione. L’Istituto coniuga l’attività di ricerca nel
campo degli alimenti e della nutrizione con l’attività di
informazione ed educazione del consumatore. …. Fondato nel 1999
come riforma del precedente Istituto Nazionale della Nutrizione,
è un Ente Pubblico di Ricerca che opera sotto la vigilanza del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. …. Le attività
dell’INRAN possono essere suddivise in 3 grandi aree: Ricerca,
Informazione,
educazione e tutela del consumatore, Promozione. …. Svolge
e promuove attività di ricerca con obiettivi di eccellenza e di
rilevanza strategica in ambito nazionale e internazionale.”
Quindi
l’INRAN a pieno titolo può essere considerato un luogo dove si
svolge ricerca. Peccato che, come denunciano i compagni
dell’ente e della FLC del Lazio, il Consiglio Scientifico non
sia mai stato attivato, così come il Comitato Scientifico in cui
è prevista una rappresentanza elettiva dei ricercatori, peccato
che non sia stato preparato nessun piano triennale di attività e
dal 2001 ad oggi si continui a ridurre i fondi per la ricerca,
mentre si aumentano quelli che con la ricerca hanno ben poco a che
fare. L’organizzazione dell’Ente diviene inoltre sempre più
accentrata e si riduce ogni livello di autonomia nello svolgimento
della ricerca.
In
questo contesto non vengono mantenute corrette relazioni
sindacali, si attaccano i diritti minimi dei lavoratori, e
ultimamente si decide di saturare i posti liberi in organico senza
nessun criterio per l’individuazione delle professionalità
necessarie per le esigenze dell’ente e quindi per lo svolgimento
della sua missione per il Paese.
La
FLC non accetta questa situazione e sarà, come lo è stata fino
ad oggi, con decisione accanto ai lavoratori tutti e denuncerà,
con tutti gli strumenti adatti, lo scempio che si sta compiendo di
questo pezzo della ricerca.
Torna su |
Brevissime |
Concorsi
Enti Pubblici di Ricerca.
In Gazzetta Ufficiale i bandi (n.
2, 3 e 4).
Torna su |
|
|
|