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Edizione Ricerca
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
Via Leopoldo Serra, 31 - 00153 Roma - Tel. 06.585480, fax 06.58548434
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Anno V n. 18 del 24 aprile 2009 |
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Editoriale |
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La ricerca calpestata |
L'autonomia delle istituzioni di ricerca e delle loro comunità scientifiche è un principio irrinunciabile, condizione necessaria affinché esse possano contribuire nel migliore dei modi allo sviluppo del Paese. Nel rivendicarla, i ricercatori mostrano sempre più la volontà di coniugarne l'esercizio con quel senso di responsabilità senza il quale l'autonomia reale rischierebbe d'essere snaturata.
Le istituzioni di ricerca sono state brutalmente calpestate, questa settimana, dalle Commissioni parlamentari riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera, chiamate a esaminare il progetto di legge 1441-bis-B.
Esso (art. 27), propone la modifica della L. 165/2007 (Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca) prevedendo l'estromissione della comunità scientifica degli enti dalla possibilità di contribuire alla stesura, in prima applicazione, di statuti e regolamenti autonomi.
Nelle scorse settimane, insieme a Cisl e Uil, avevamo sollevato la questione, inoltrando al Miur una richiesta d'incontro, sinora rimasta senza riscontro.
Avevamo inoltre scritto alle commissioni parlamentari referenti della Camera, chiedendo espressamente, tra l'altro, l'integrazione degli organi di governo degli enti, in fase di prima stesura degli statuti, con una componente elettiva dei ricercatori e tecnologi. Parallelamente, nelle commissioni erano stati presentati alcuni emendamenti in tal senso. A quel che risulta dagli atti parlamentari, questa settimana essi sono stati respinti tutti, tranne uno, proposto dai relatori, che riguarda la composizione del Consiglio d'amministrazione dell'Asi.
È evidente la contraddizione tra i principi enunciati dalla Carta europea dei ricercatori, che ne auspica il coinvolgimento attivo per contribuire al funzionamento delle istituzioni per le quali operano, e la deliberata intenzione di estrometterli del tutto dalla fase di stesura di statuti che dell'autonomia non avrebbero più neanche l'odore.
È evidente l'intenzione di calpestare, oltre all'autonomia, il senso di responsabilità delle comunità scientifiche.
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Un'occasione per riflettere sulla nostra democrazia. Il 25 aprile, la festa di tutti gli italiani |
Il 25 aprile è festa nazionale. Ricorre la liberazione del nostro Paese da 20 anni di dittatura fascista e dall'occupazione militare nazista. È una data importante, fondativa della nostra storia.
È responsabilità della politica e di chi governa, prima che di tutti noi cittadini, difendere il senso di appartenenza alla comunità che ci deriva dalla nostra storia nazionale. La nostra Repubblica nasce da lì. La democrazia e la Costituzione democratica nascono da lì.
È grave che in Italia si discuta se il Presidente del Consiglio debba o meno presidiare alla celebrazioni: è semplicemente suo dovere farlo.
Il 25 aprile, la Liberazione, è frutto dell'insurrezione contro il fascismo e il nazismo. Una parte della popolazione italiana ha avuto la forza e il coraggio di ribellarsi, di prendere le armi e rischiare la vita per la libertà di tutti noi. Migliaia di giovani la vita l'hanno lasciata sul campo. C'è bisogno di ricordare che quei combattenti per la libertà e tanti oppositori sono stati vittime della guerra civile scatenata dalla reazione rabbiosa del fascismo e di coloro che, schierandosi con la Repubblica di Salò, consegnarono tanti italiani ai nazisti e alla deportazione nei lager? Molti non sono ritornati. C'è bisogno di ricordare la violenza con la quale i zelanti repubblichini torturarono e uccisero per conto dell'occupante o tollerarono le stragi di civili inermi?
Il giudizio della storia sull'esperienza delle dittature europee e della seconda guerra mondiale è definitivo e a prova di revisionismo. Tutti i tentativi di riscrivere le pagine di quella storia per mitigare colpe, per opacizzare la realtà non sono suffragate da fatti, ma da pure ricostruzioni ideologiche.
Partigiani e repubblichini non sono equiparabili. Per fortuna dell'Italia, dell'Europa e del mondo i secondi hanno perso. E questo ha salvato l'Italia dalla vergogna e dalla catastrofe che ha invece vissuto la Germania. Una catastrofe che è finita nel 1989, dopo 44 anni, con la riunificazione del Paese.
La guerra di liberazione, l'alleanza con le forze antifasciste e antinaziste, una classe dirigente che si era formata in esilio, nelle patrie galere, al confino, la pluralità dello schieramento antifascista ha permesso all'Italia, che aveva perso la guerra (una guerra, ricordiamolo, che Mussolini aveva dichiarato), di sedere al tavolo dei vincitori e di autodeterminarsi nel processo di normalizzazione politica e istituzionale e di ricostruzione.
Le figure, i personaggi che consideriamo padri della patria provengono dal Risorgimento, da cui nacque l'Italia come entità politica, e dalla Resistenza da cui l'Italia risorse dalle ceneri di una dittatura.
Alcuni di questi padri vivono ancora, hanno firmato la nostra Costituzione, hanno animato la vita culturale e politica del nostro paese. Oggi in Parlamento non siedono più forze politiche che derivano da quelle radici, ma questo non è un buon motivo per riscrivere la storia. La legittimazione i partiti e i governi dovrebbero cercarsela nei loro programmi, senza bisogno di inventarsi una storia a proprio uso e consumo.
Il 25 aprile appartiene, dunque, agli italiani. E anche al sindacato, che rinasce appunto con la caduta del fascismo. In Italia abbiamo molte sigle sindacali, alcuni dicono che sono troppe. Può darsi. Ma almeno è segno di pluralismo. Tutti i tentativi di creare sindacati di regime – come era durante il fascismo – sono fortunatamente falliti, perché il movimento dei lavoratori ha dimostrato sempre grande maturità democratica e consapevolezza. Ci auguriamo che continui a essere così, nonostante il mondo del lavoro sia messo a dura prova e si tenti in tutti i modi di togliere al lavoratore non solo diritti, ma anche consapevolezza, spazi di partecipazione competente ai processi lavorativi; si tenti di far diventare gli individui parti di un ingranaggio che non possono e non devono controllare. Una deriva del genere è un pericolo per la democrazia, perché la democrazia si regge su cittadini colti, competenti, consapevoli e con una forte capacità di critica.
Proponiamo che il 25 aprile sia l'occasione per riflettere anche su questo.
La rivista della FLC "Articolo 33" ha voluto dedicare quest'anno il ricordo del 25 aprile a un protagonista della Resistenza italiana, Leo Valiani, di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita, e al movimento "Giustizia e Libertà", nelle cui file militò. E tra i protagonisti che la rivista ha voluto ricordare non poteva mancare una persona molto cara alla Cgil e che quest'anno mancherà all'appuntamento col 25 aprile: Vittorio Foa.
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Contrattazione integrativa di Ente: i punti fermi per la FLC Cgil |
Dopo la sottoscrizione di Cisl e Uil del secondo biennio economico 2008-2009 della Ricerca, la segreteria nazionale della FLC Cgil ha assunto una ferma presa di posizione in merito alla contrattazione integrativa nel comparto.
La FLC Cgil chiede l'unificazione dei tavoli contrattuali a livello di Ente e rivendica piena autonomia di proposta e di valutazione dei contratti integrativi che si sottoscriveranno negli Enti Pubblici di Ricerca.
Sul nostro sito il testo del documento.
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ISPESL: uscire dall'emergenza per rilanciare l'Istituto |
Il Segretario Generale della FLC Cgil, Domenico Pantaleo, con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al ministro del Welfare e ai ministri del Tesoro e della Pubblica Amministrazione, chiede al governo di salvaguardare le competenze dell'Ente e di rilanciarne le funzioni intervenendo per quanto di competenza sugli assetti istituzionali. Infatti, attraverso la revisione al T.U sulla sicurezza (D.lgs 81/08), in discussione in questi giorni, si sottraggono competenze all'Ispesl in materia di verifiche periodiche sulla sicurezza degli impianti, apparecchi e dispositivi industriali, per delegarle ai privati. Dal punto di vista degli assetti istituzionali, inoltre, da un anno l'Istituto è commissariato da un Commissario e un Sub Commissario e questa situazione non ha giovato alla funzionalità e all'efficienza dell'Ispesl. Anzi, nei fatti questo stato di cose ha indebolito la sua missione e rallentato la sua attività istituzionale.
Analoga lettera è stata indirizzata anche alle commissioni Lavoro della Camera e del Senato, oltre che alla Commissione d'inchiesta sulle "morti bianche" del Senato.
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INFN, azioni di sostegno al personale residente in Abruzzo e iniziative della FLC sul precariato |
Il 21 aprile si è svolta una riunione nel corso della quale sono stati discussi gli interventi a favore del personale INFN/LNGS colpito dal sisma in Abruzzo. È stato, inoltre, consegnato all'amministrazione dell'ente un nostro documento con le linee rivendicative su Politiche del personale INFN e precariato.
Sul nostro sito il resoconto dell'incontro.
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Enti di ricerca e reclutamento: attese e qualche difficoltà al CNR
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Nel comparto della ricerca è necessario un piano complessivo di sviluppo delle risorse umane. Il CNR, a partire dal reclutamento, fatica a costruirlo.
Il piano triennale 2009-2011 rappresenta un passaggio di fondamentale importanza per l'ente: dopo anni di stasi, s'intravedono i primi segnali di un'inversione di tendenza. Non mancano tuttavia le difficoltà. La FLC Cgil, per quanto di sua competenza, è impegnata ad esercitare tutte le azioni possibili per contribuire a garantite quegli elementi d'equità e trasparenza, che sono il cardine delle politiche di sviluppo delle risorse umane di cui un ente di ricerca non può fare a meno.
Sul sito alcune nostre considerazioni in merito.
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Firmato definitivamente l'accordo separato della riforma del sistema contrattuale |
Siglata l'intesa applicativa della riforma del sistema contrattuale - ultimo atto dopo l'accordo separato del 22 gennaio scorso - è bene ricordare i motivi che hanno indotto la CGIL a non firmare quella sera a Palazzo Chigi la riforma dei contratti.
Queste in sintesi le principali ragioni di merito del NO della CGIL
- Il nuovo modello contrattuale non allarga la contrattazione ma, al contrario, la riduce. L'accordo separato conferma i due livelli, ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro e la contrattazione di secondo livello. La declinazione è poi rimandata a specifiche intese ma si evince che, riguardo al secondo livello, ci si limiterà alla "attuale prassi" senza quindi un concreto allargamento della contrattazione. Si prefigura così un modello rigido senza alcun punto di innovazione.
- L'aumento contrattuale deriverà dall'Ipca (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell'Unione) depurato dai prodotti energetici e la verifica su eventuali scostamenti si fa sempre rispetto all'inflazione depurata. Non si recupera così mai l'inflazione effettiva. Il valore punto, o la base di calcolo, su cui misurare la tutela del potere d'acquisto nei contratti viene ridotto e che determinerà una perdita strutturale e definitiva. Il solo utilizzo di un valore punto basato sui minimi tabellari (mediamente 15,74 euro) e, pertanto, tra il 10% e il 30% più basso del valore punto attualmente adottato dalle categorie (mediamente 18 euro).
- Il soggetto terzo deputato a calcolare il nuovo metro inflattivo, cioè l'Ipca, dovrebbe essere l'Isae che è un ente pubblico di ricerca legato al Ministero del Tesoro e per questo non corrisponde a caratteristiche di imparzialità nella contrattazione
- Nel testo dell'accordo separato si prevede la possibilità di deroghe sia per crisi che per sviluppo ai contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria. Un punto che rischia di diventare un punto di riferimento obbligato per le scelte contrattuali. Una cosa sarebbe prevedere, limitatamente ai casi di crisi aziendale, forme positive di intervento. Altra è prevedere una derogabilità dal contratto nazionale che può scatenare una competizione sleale tra le imprese e al ribasso per i lavoratori.
All'incontro per la firma definitiva dell'accordo separato sulla riforma contrattuale ha partecipato anche la CGIL con il Segretario generale Epifani che, in una lettera consegnata alla Presidente della Confindustria, ha ribadito i motivi del NO della Cgil ad apporre la propria firma.
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Informazioni editoriali |
È uscito il numero 4 di "Articolo 33", la rivista mensile della FLC. Un numero come sempre molto ricco, in parte dedicato al 25 aprile.
Questa data fondante della nostra storia è ricordata attraverso alcune figure importanti della Resistenza: Leo Valiani, di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita e Vittorio Foa. Una scheda sul movimento di "Giustizia e Libertà".
Il 20 aprile si è svolto presso la FLC un forum dal titolo "L'immagine dell'università e le proposte per una vera riforma" a cui hanno partecipato Marino Regini, prorettore dell'Università di Milano, Guido Fiegna del Comitato Nazionale di Valutazione, Paolo Rossi del CUN, Marco Broccati, segretario nazionale della FLC.
La discussione, che sarà pubblicata sul n. 6 di "Articolo 33", ha preso le mosse da una ricerca sull'università italiana a confronto con l'Europa, curata dal prof. Regini e pubblicata da Donzelli.
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Brevissime |
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Precari Ricerca. Le piattaforme della FLC Cgil per il superamento del precariato all' INFN e all' ISS. |
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Contratti. Quello della Dirigenza dell'Università e degli Enti di Ricerca è scaduto da 39 mesi. Il Segretario generale della FLC Cgil invia una lettera ai Comitati di settore. |
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Europa-Mondo. Dal 20 al 26 aprile "Big Read", la Campagna globale per l'Educazione che prevede una grande lettura collettiva in contemporanea mondiale di una serie di testi. |
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Internet. Il portale della FLC mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il sistema RSS. Leggi come fare. |
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Appuntamenti |
25 Aprile, Scalfaro e Epifani a Milano al 64° anniversario
Per difendere la Costituzione italiana nata dalla Resistenza
1° maggio: CGIL, CISL e UIL manifestazione all'Aquila
Una giornata di straordinaria solidarietà per le popolazioni colpite dal sisma
FLC Cgil e Proteo Fare Sapere
Tutti gli appuntamenti del mese
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