Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
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Anno I n. 12 del 26 ottobre 2005
Notizie
Il futuro del sindacato internazionale. Seminario della Cgil

Obiettivo del seminario organizzato dalla CGIL: il ruolo della centrale sindacale unica che nascerà dal processo di fusione tra CMT e CISL internazionale.

Di fronte ad un mercato del lavoro sempre più globale e deregolato - crescita esponenziale delle zone franche, del lavoro informale, che coinvolge il 50% dei lavoratori occupati, e del lavoro minorile - l'estensione della democrazia e dei diritti sociali costituiscono due obiettivi prioritari e tra loro inscindibili, la cui acquisizione richiede il ripensamento del ruolo del sindacato a livello mondiale.

Tra le proposte emerse: autonomia del sindacato dal mondo della politica, estensione della contrattazione a livello sovranazionale, rivendicazione dell'applicazione dei diritti del lavoro e delle clausole sociali nelle politiche di sviluppo. A livello Europeo, dopo la sospensione del processo costituzionale, c'è necessità di lottare per una cornice giuridica che garantisca i diritti del lavoro, ripartendo dai contenuti del trattato di Nizza.

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Mobilitazione contro gli attacchi del governo macedone al sindacato dell'educazione

In seguito alla decisione del sindacato macedone dell'educazione SONK, insieme con altri sindacati, di recidere l'affiliazione alla Confederazione SSM, a causa di divergenze politiche e d'illecite interferenze, lo SSM ha creato dal nulla un nuovo sindacato dell'educazione, senza iscritti, che però è stato subito riconosciuto come legittimo dal governo. Non solo. Il governo ha congelato il conto corrente bancario del SONK, nell'attesa di decidere quale sia il sindacato più rappresentativo. Si tratta di un grave atto che va contro le Convenzione dell'OIL sui diritti sindacali e che ha alla sua base motivazioni politiche precise: il SONK con più di 37.000 iscritti è il sindacato più importante affiliato allo SSM ed è l'unico sindacato multietnico in Macedonia.

L'Internazionale dell'Educazione ha lanciato una campagna di denuncia e di mobilitazione contro la decisione del governo macedone e una delegazione della FLC ha partecipato, in segno di solidarietà, al Congresso straordinario del SONK.

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ETUCE: rafforzare il dialogo sociale nel settore educativo

Di fronte al ruolo sempre più importante dell'Unione Europea rispetto al coordinamento delle politiche educative, l'ETUCE (il comitato dell'educazione dei sindacati della scuola dell'UE) ritiene necessario rafforzare il dialogo sociale con i datori di lavoro privati e pubblici. Un processo complesso, data la presenza di una vasta gamma di datori di lavoro. Le tappe da percorrere sono: mappatura dei datori di lavoro nei diversi paesi, individuazione dei partner datoriali, definizione degli obiettivi dell'ETUCE nel settore educativo e degli argomenti d'interesse comune, riconoscimento da parte dell'UE del dialogo sociale nel campo educativo. Attualmente solo l'associazione europea dei datori di lavoro del settore pubblico ha avviato incontri informali con alcuni paesi dell'Europa settentrionale sui temi della penuria dei docenti, la loro formazione e i curricoli.

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Aumenta la repressione contro i sindacati. Indagine della CISL internazionale/ICFTU

Cresce il numero dei sindacalisti uccisi nel mondo dalla repressione: 16 in più rispetto allo scorso anno per un totale di 145 morti. E' quanto risulta dall'indagine che ogni anno la CISL internazionale pubblica sulla repressione contro i sindacati. L'indagine, che interessa 136 paesi, documenta più di 700 attacchi violenti contro sindacalisti e quasi 500 minacce di morte. Inoltre, in molti paesi del mondo i sindacalisti continuano ad affrontare il carcere, licenziamenti e discriminazioni, mentre ostacoli legali alle organizzazioni sindacali e alla contrattazione collettiva, di fatto, negano a milioni di lavoratori i propri diritti. Ancora una volta la Colombia è il paese più pericoloso per i sindacalisti, con 99 morti, e centinaia di minacce in una situazione di repressione sostenuta dallo stesso governo.

Per ulteriori informazioni, il rapporto è pubblicato nel sito: www.icftu.org.

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Le proposte della CES ai capi di governo

Il modello sociale europeo non gode di buona salute e le divergenze tra i paesi dell'Unione Europea sulle politiche da adottare sono sempre più ampie. Per questi motivi la presidenza inglese ha convocato alla fine di ottobre una riunione informale dei capi di governo dei paesi membri dell'UE, per cominciare ad individuare una via d'uscita all'attuale impasse che caratterizza le politiche dell'Unione. In occasione della riunione, la CES /ETUC ha predisposto un documento nel quale ribadisce la necessità di preservare l'idea d'Europa sociale, alla base dello sviluppo dell'Unione europea, che si fonda su tre principi: la prosperità, l'uguaglianza e la solidarietà. Tra gli obiettivi: la piena occupazione, la costruzione di un welfare state sostenibile, l'eliminazione d'ogni forma di discriminazione, la costruzione di una società inclusiva e la garanzia dei servizi d'interesse generale. La CES non difende lo status quo, ma è consapevole che le riforme posso essere fatte solo con il coinvolgimento dei cittadini. Per questi motivi, è indispensabile il rafforzamento del dialogo sociale a tutti i livelli. Il documento si può leggere nel sito: www.etuc.org/a/1661.

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