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Anno IV n. 20 del 31 marzo 2008
   
Notizie
   
Agenda
 

Manifestazione della CES  per salari e livelli di vita dignitosi

I salari e il loro potere d’acquisto sono diventati una questione essenziale per la maggior parte dei cittadini europei. Allo stato attuale, la percentuale del PIL destinata ai salari continua a diminuire e, mentre i governi e la Banca centrale invocano la moderazione salariale, aumentano i profitti delle multinazionali e si assiste ad una sempre più iniqua ripartizione della ricchezza. La Confederazione dei sindacati europei ha quindi deciso di lanciare una campagna europea per salari equi che culminerà con una manifestazione a Ljubljana il 5 aprile in occasione della riunione dei ministri della finanza dei paesi membri della UE (Ecofin). Le principali richieste della CES/ETUC sono:

  • L’innalzamento dei salari per difendere il potere d’acquisto
  • Un salario minimo dignitoso per combattere la povertà
  • Equità salariale tra uomini e donne
  • Una più forte contrattazione collettiva, anche a livello europeo
  • Salari equi per i lavoratori del pubblico impiego
  • Un limite agli stipendi ai livelli manageriali più alti.

All’iniziativa di grande rilievo politico parteciperà anche la FLC Cgil con una propria delegazione per rivendicare salari più alti e condizioni di vita adeguate per il personale che lavora nel settore educazione, insieme con tutte le altre organizzazioni dell’educazione iscritte all’Etuce.

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Rapporto 2008 "Un'educazione per tutti". Per acquisire gli obiettivi prefissati occorre un maggior impegno politico

Il Rapporto di monitoraggio 2008 sull’acquisizione degli obiettivi prefissati a Dakar nel 2000 - "Educazione per tutti entro il 2015: Ce la faremo?"- riconosce, ancora una volta, che i programmi di cura e di educazione della prima infanzia ne migliorano il benessere generale, lo sviluppo cognitivo e, diminuendo gli svantaggi e le disuguaglianze, consentono l’acquisizione di risultati migliori nella scuola primaria. Ciononostante, l’educazione al di sotto dei tre anni rimane un’area trascurata e la maggior parte dei paesi non stanno prendendo le misure politiche necessarie. Per quanto riguarda l’educazione primaria, sono stati ottenuti alcuni successi, ma rimangono disparità territoriali all’interno delle singole nazioni e tra le aree urbane e rurali. Particolarmente trascurato l’obiettivo di assicurare l’alfabetizzazione ai giovani e agli adulti: ancora 774 milioni di adulti sono analfabeti, di cui il 64% donne, una percentuale immodificata dai primi anni novanta. Infine, ancora impellente la questione della qualità e la penuria dei docenti: in tutto il mondo, mancano 18 milioni di docenti per raggiungere gli obiettivi di Dakar e molti governi stanno assumendo docenti a contratto determinato privi dell’adeguata formazione. Il rapporto si può leggere nel sito dell’Unesco.

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Unione Europea. Il Consiglio dei Capi di governo degli Stati membri lancia il prossimo ciclo della Strategia di Lisbona

Di fronte ad un quadro a tinte sempre più fosche su diversi fronti, ambientale, economico, sociale, il Consiglio dei Capi di governo dell’Unione Europea, riunitosi il 13 e 14 marzo scorso, ha confermato le Linee guida integrate per la crescita e l’occupazione previste dalla Strategia di Lisbona, sottolineando, però, la necessità di assicurare un migliore bilancio tra crescita economica, adozione di una nuova agenda sociale e attenzione alle questioni ambientali. La conoscenza e l’innovazione sono ancora una volta confermate una delle quattro aree prioritarie della Strategia di Lisbona, in quanto fattori chiave per la futura crescita. Tra gli obiettivi riconfermati: maggiori investimenti nel campo della ricerca, dello sviluppo e dell’educazione, capacità di trattenere i giovani talenti, revisione delle conoscenze e delle competenze con l’obiettivo di identificare le necessità dell’UE nella prossima fase, introduzione della “quinta libertà”, cioè il libero flusso della conoscenza.

Il Consiglio ha, inoltre, adottato le raccomandazioni contenute nel Rapporto intermedio pubblicato nell’ottobre scorso che, per quanto riguarda il settore educativo, evidenziava la difficoltà a raggiungere gli obiettivi prefissati in assenza di serie riforme ed investimenti nel capitale umano da parte degli stati membri. Un problema sollevato anche dal sindacato europeo dell’educazione, ETUCE, che in un documento di analisi del Rapporto intermedio evidenzia come sia necessario accrescere la percentuale di PIL dedicata alle risorse, impegnarsi maggiormente nei processi di riforma e riorientare in modo sostanziale le politiche europee nell’istruzione superiore, che non può essere soggetta alle logiche di mercato, garantendo, invece, maggiore equità nell’accesso e negli standard.

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Portogallo, Francia, Grecia. Partecipate manifestazioni in difesa del diritto all’educazione, della dignità del lavoro docente e del welfare state

Settore pubblico mobilitato in tre paesi dell’Unione Europea. Più di centomila lavoratori della scuola in piazza a Lisbona, sabato 8 marzo, con al centro la richiesta di rispettare la dignità dei lavoratori, il loro contratto di lavoro e le relazioni sindacali, e di sospendere per l’anno scolastico corrente ogni atto unilaterale di modifica delle condizioni di lavoro - statuto della carriera docente; pagamento degli straordinari; regime di direzione degli istituti scolastici; educazione speciale. Una delle più imponenti manifestazioni in Grecia, a metà marzo, per la difesa delle pensioni e contro il progetto di modifica voluto da governo greco. Buona partecipazione del personale della scuola francese il 18 marzo contro la riduzione delle cattedre nelle scuole e per il potere d’acquisto dei salari, mobilitazione ripresa poi nei giorni successivi dal movimento dei liceali soprattutto a Parigi.

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Congresso UNSA éducation. Il ruolo e le responsabilità dei diversi attori al centro del dibattito

Per tre giorni, 400 delegati dei sindacati affiliati all’Unsa éducation, uno dei più rappresentativi sindacati francesi del settore educativo, hanno discusso sui temi della qualità e dell’equità del sistema educativo e della professionalità docente, analizzati all’interno dei processi di decentralizzazione che stanno avvenendo anche in Francia. Un processo che presenta aspetti positivi, come mostrato da un’indagine svolta dal sindacato, ma che presenta anche rischi di inegualità in assenza di un Stato progettuale e regolatore, in grado di garantire coesione sociale e pari opportunità per tutti. Forte anche la preoccupazione per quanto riguarda il tema della laicità dello Stato - messa in discussione in più riprese dal presidente Sarkozy -, un bene da salvaguardare in quanto indispensabile per promuovere l’emancipazione e l’accesso ai saperi di tutti.

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Diritti negati. “Catch the Flame”, portiamo a Pechino la torcia dei diritti sindacali

Catch the Flame è un’iniziativa, promossa dal movimento sindacale internazionale, per attirare l’attenzione del pubblico e dei media sugli abusi perpetrati nei confronti dei lavoratori che producono vestiti ed oggetti col logo delle Olimpiadi di Pechino 2008. Un caso emblematico, che ben riassume la gravità della situazione, è quello dell’opificio Yue Wong Cheong, ubicato nella megalopoli cinese di Shenzen: qui i lavoratori ricevono salari ridotti del 50% rispetto ai minimi di legge e la loro giornata è di 13 ore, in un ambiente dove le norme antinfortunistiche non vengono applicate. Presa di posizione da parte del movimento sindacale anche contro la repressione in Tibet. I sindacati, oltre ad esprimere una netta condanna della sanguinosa repressione attuata dalle autorità cinesi nei confronti dei dimostranti, accendono i riflettori sulle misere condizioni di vita della popolazione. In particolare, i lavoratori tibetani sono discriminati rispetto ai loro colleghi cinesi, percepiscono salari inferiori e subiscono abusi in contrasto persino con l’edulcorata legislazione cinese sul lavoro!

La FLC ha già dato la propria adesione all’iniziativa, per saperne di più: https://www.playfair2008.org

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Appuntamenti

 

Calendario degli impegni internazionali della FLC nel mese di aprile


5/4 Lubiana. Manifestazione della CES sui salari

8/4 Bruxelles. Riunione dell’ETUCE sul dialogo sociale

 

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Edizione Mondo

 

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