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Scuola: la valorizzazione di docenti e ATA si fa per contratto e senza gerarchizzazioni

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

23/01/2015
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Leggiamo anticipazioni sul decreto de “La Buona Scuola” e non possiamo non avvertire i nostri interlocutori governativi: la valorizzazione del personale della scuola, docente e ATA, si realizza per contratto e, per quanto riguarda la docenza, deve contenere l’esperienza maturata per anzianità, l’impegno nel lavoro d’aula, nell’organizzazione scolastica e nei territori a rischio.
Ma ciò deve avvenire senza creare gerarchie e competizione in un lavoro libero e collegiale. La Buona Scuola ha bisogno di lavoro cooperativo e paritario. E si fa con docenti, ATA e dirigenti motivati e ben pagati.

Sappia il Governo che su queste materie un intervento per legge e non per contratto è figlio di un decisionismo politico deleterio e senza sbocchi, oltre ad essere controproducente e foriero di confusione e divisione nella categoria.

Non si può dal 2007 impedire la negoziazione e imporre per legge una finta valorizzazione professionale senza prevedere risorse aggiuntive. Appare evidente l'intenzione di cancellare gli scatti di anzianità e di utilizzare quelle risorse per premiare, in modo unilaterale, solo una parte dei docenti.

Sappia ancora il Governo che percorsi divisivi fra la categoria, posticce gerarchizzazioni in un lavoro libero e autonomo, quotizzazioni fra non meritevoli (25%) e meritevoli (75%), che fra l’altro riecheggiano proposte già avanzate negli anni dell’autoritarismo berlusconiano, si scontreranno con la nostra proposta contrattuale - che stiamo illustrando in tutte le scuole d’Italia - e la nostra ferma opposizione.

E infine la FLC CGIL ribadisce che senza un organico funzionale anche per il personale ATA le scuole non potranno attuare adeguatamente i Pof di istituto.