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Sciopero dell’università: grande partecipazione, tante iniziative per dire no agli scempi del Governo sull’università

Pronti ad intensificare la lotta se non ci saranno significativi cambiamenti di rotta da parte del Governo

02/03/2005
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Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

La giornata di oggi è stata caratterizzata da una grande partecipazione di docenti universitari, associati, ricercatori lettori e CEL allo sciopero dell’intera giornata proclamato da tutte le organizzazioni sindacali.
Le adesioni allo sciopero si collocano oltre il 60% con molte situazioni che vanno oltre l’80%.
Tante iniziative organizzate a livello di ateneo hanno caratterizzato la giornata di sciopero: occupazioni (Bari), cortei (2.000 persone a Torino, Pisa oltre 1.000 persone), assemblee aperte (400 persone a Bologna; Cosenza dove oltre il 50% nei giorni scorsi ha dichiarato la propria adesione allo sciopero; Sapienza deserta), presidi (Firenze, diverse centinaia) e volantinaggi (Genova), catene umane (Milano, circondata l’università statale; Padova oltre 600 persone circondano l’università), ecc..
A molte di queste hanno partecipato anche gli studenti, sono intervenuti parlamentari e rappresentanti della società civile e del mondo della cultura.
Queste occasioni sono state utilizzate per denunciare i piani del Ministro Moratti e del Governo e per ribadire la richiesta di ritiro del provvedimento sullo stato giuridico attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.

Nel frattempo il Governo è entrato nella più assoluta confusione, diviso fra l’incapacità di aprire alcun confronto con un movimento di lotta che dura ormai da sei mesi e che aumenta in consensi ed in capacità di iniziativa, ed il tentativo di portare in porto manovre di inequivoco stampo preelettorale.

Infatti:

si trasforma parte del provvedimento in una legge ordinaria, ma non cambia la sostanza delle scelte che ci hanno portato ad esprimere un parere pesantemente negativo.
Si rende impossibile il democratico esercizio dei compiti del parlamento per cui, mediante un gravissimo vulnus democratico, si va in Aula impedendo ogni esame approfondito da parte delle Commissioni parlamentari degli emendamenti presentati all’ultimo momento dal governo, adducendo presunti motivi di urgenza che non ci sono a meno ché non ci si riferisca alle imminenti scadenze elettorali.
Si introducono norme (quali l’apertura dei concorsi ad associato senza limiti numerici) che hanno un evidente intenzionalità preelettorale perché non ci sono tabelle finanziarie allegate e perché il preesistente articolo art.4 sulla copertura finanziaria del provvedimento è stato eliminato, concorsi senza limiti ma senza soldi!.
Si evita ogni confronto sulla qualità del sistema e sulla governance necessaria a valorizzare la funzione delle Università nel nostro Paese.
Se nei prossimi giorni non registreremo un deciso cambio di direzione l’insieme delle organizzazioni che hanno promosso la mobilitazione e lo sciopero sapranno intensificare la lotta ed arrivare in breve tempo a convocare una manifestazione nazionale.

Roma, 2 marzo 2005