Diritti delle Donne e pari opportunità
Il 14 dicembre 2006 è stato fondato l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere.
Il Parlamento ha posato la prima pietra dell'Istituto per l'uguaglianza di genere che, con sede a Vilinius, sarà operativo già dal 2007. I deputati hanno infatti sottoscritto l'accordo informale negoziato con il Consiglio, spianando la strada all'adozione del regolamento costitutivo. L'Istituto offrirà sostegno tecnico alle Istituzioni UE e ai governi, in particolare per la raccolta e l'analisi di dati e informazioni comparabili e sensibilizzerà i cittadini in materia di uguaglianza di genere.
Il Parlamento, approvando la relazione di Lia SARTORI (PPE/DE, IT) e Lissy GRÖNER (PSE, DE) sul regolamento che porta alla creazione dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, ha fatto proprio il compromesso negoziato con il Consiglio e, pertanto, l'Istituto potrà iniziare la sua attività al più presto, nel corso del 2007, come auspicato da tutte le istituzioni europee. La sua sede, come deciso il 1° dicembre dal Consiglio, sarà Vilnius, in Lituania. L'Istituto potrà contare nel 2007 su uno staff di 15 persone che, però salirà a 30 nel 2013, nonché su una dotazione finanziaria di circa 52,5 milioni di euro per il periodo 2007-2013.
Gli obiettivi generali dell'Istituto sono sostenere e rafforzare la promozione dell'uguaglianza di genere, compresa l'integrazione di genere in tutte le politiche comunitarie e le politiche nazionali che ne derivano, nonché la lotta contro le discriminazioni fondate sul sesso, e sensibilizzare i cittadini dell'UE in materia di uguaglianza di genere, fornendo assistenza tecnica alle istituzioni della Comunità, in particolare la Commissione, e alle autorità degli Stati membri.
Per conseguire tali obiettivi, l'Istituto raccoglierà, analizzerà e diffonderà informazioni obiettive, comparabili e attendibili, pertinenti all'uguaglianza di genere e suggerirà ulteriori settori di ricerca. Inoltre, appresterà metodi per migliorare l'obiettività, la comparabilità e l'attendibilità dei dati a livello europeo, definendo criteri atti a migliorare la coerenza delle informazioni e a tenere conto delle questioni di genere nella raccolta dei dati. Ma dovrà anche apprestare, analizzare e diffondere strumenti metodologici a sostegno dell'integrazione dell'uguaglianza di genere in tutte le politiche della Comunità e nelle politiche nazionali che ne derivano. Potrà poi condurre indagini sulla situazione dell'uguaglianza di genere in Europa e organizzare conferenze, campagne e riunioni a livello europeo per sensibilizzare i cittadini dell'UE in materia di uguaglianza di genere.
Il Parlamento europeo aveva adottato in prima lettura 52 emendamenti, di cui solo 35 sono stati inglobati nella posizione comune del Consiglio. Le principali divergenze sono state appianate nel corso di negoziati serrati che hanno portato a un compromesso riguardo alla composizione del consiglio di amministrazione, all'istituzione di un forum di esperti e alla nomina del Direttore.
In merito alla composizione del consiglio di amministrazione, in prima lettura il Parlamento aveva optato per un collegio ristretto composto da 13 membri, mentre il Consiglio aveva preferito un collegio composto di un rappresentante per Stato membro, tre rappresentanti della Commissione e tre rappresentanti delle parti sociali, assistito da un ufficio di presidenza di sei membri. Il compromesso prevede un collegio di medie dimensioni con 18 membri nominati dal Consiglio (in base a un sistema di rotazione) e un rappresentante della Commissione, nonché la soppressione dell'Ufficio di presidenza.
La posizione comune non prevedeva la creazione di un forum consultivo composto di esperti nel campo dell'uguaglianza di genere, peraltro voluto dalla Commissione e dal Parlamento. Il Consiglio ha quindi riesaminato la sua posizione e ha accettato di sostituire l'ufficio di presidenza con un forum di esperti composto di un rappresentante per Stato membro più due rappresentanti nominati dal Parlamento e tre rappresentanti delle parti sociali. Compito principale del forum sarà di assistere il Direttore nella pianificazione delle attività dell'Istituto.
Nel suo parere di prima lettura il Parlamento aveva chiesto di essere associato alla nomina del Direttore nel quadro di una procedura aperta e trasparente. La posizione comune non ha tenuto conto di questa richiesta, lasciando il compito della nomina al Consiglio di amministrazione e alla Commissione. Il compromesso raggiunto prevede la definizione di una procedura aperta e trasparente, come pure l'obbligo per il candidato selezionato di comparite dinanzi alla(e) commissione(i) competente(i) del Parlamento per rispondere alle domande dei suoi membri.
Roma, 20 dicembre 2006