FLC CGIL
Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

https://www.flcgil.it/@3953204
Home » Università » Lettori, Collaboratori ed Esperti Linguistici » Decreto Interministeriale sul contenzioso degli ex lettori di madrelingua. La FLC contesta il metodo e il merito del provvedimento

Decreto Interministeriale sul contenzioso degli ex lettori di madrelingua. La FLC contesta il metodo e il merito del provvedimento

La FLC ribadisce la propria determinazione affinché si arrivi ad una soluzione equa e definitiva per tutta la categoria degli insegnanti universitari di madrelingua.

22/10/2019
Decrease text size Increase  text size

Inviata oggi, 22 ottobre 2019, al Capo di Gabinetto e al Capo Dipartimento alta formazione e ricerca del MIUR, alla CRUI e al CODAU una nota con cui si chiede il blocco e il ritiro del Decreto Interministeriale sul contenzioso degli ex lettori di madre lingua straniera.

_________________

Roma, 22 ottobre 2019

Al Capo di Gabinetto
Cons. Luigi Fiorentino

e p. c. Al Capo Dipartimento Formazione superiore e Ricerca
Prof. Giuseppe Valditara

Ministero Istruzione, Università e Ricerca

Oggetto: Decreto interministeriale ex lettori di madrelingua.

La scrivente O.S., vista la nota inviata in data 18 ottobre 2019 a firma del Capo Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca, che ha inteso informare le università in merito al Decreto Interministeriale volto al superamento del contenzioso degli ex lettori di madre lingua straniera, esprime sgomento e forte perplessità per il merito ed il metodo adottato nell’emanazione del Decreto Interministeriale in applicazione dell’art.11 della legge 20 novembre 2017, n. 167.

Per dare maggiore tempo alla contrattazione integrativa di ateneo prevista dalla sopra richiamata norma, l’art.1, comma 1144 della legge 27 dicembre 2017 spostava il solo termine previsto per l’adozione del contratto integrativo di ateneo al 31 dicembre 2018, lasciando invariato il termine di 90 giorni per l’emanazione del Decreto Interministeriale: quindi, per l’adozione dei contratti integrativi di ateneo, si poteva contare su circa 10 mesi di tempo.

Poiché il Decreto Interministeriale non vedeva luce, il termine per l’adozione dei contratti integrativi è stato ulteriormente posticipato al 31 ottobre 2019 (legge 3 maggio 2019, n. 37). Ora, considerato che la comunicazione alle università è stata effettuata venerdì 18 ottobre 2019, si è passati da circa 10 mesi a 10 giorni di tempo per la sottoscrizione di contratti integrativi, pena la perdita del cofinanziamento previsto dalla norma (complessivamente 8,705 milioni di euro nel 2017, 5,135 nel 2018, 8,705 a regime dall’anno 2019).

Come se non bastasse, non è stato neanche mantenuto l’impegno ad un confronto preventivo sullo schema di contratto integrativo, che per diversi aspetti di merito risulta allo stato attuale irricevibile. Non si capisce, ad esempio, perché nello schema di contratto integrativo si è voluto specificare il profilo professionale di questo personale (tra l’altro in maniera riduttiva), quando questo aspetto è stato specificatamente demandato alla contrattazione nazionale (art. 44, lettera l, CCNL Istruzione e ricerca del 19 aprile 2018). Inoltre viene previsto che l’accordo integrativo venga sottoscritto dalla parte pubblica con la sola Rappresentanza sindacale unitaria (RSU/RSA) e ciò è palesemente illegittimo, in quanto esclude i rappresentanti delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL, le cui prerogative nella contrattazione integrativa decentrata sono tutelate da norme (art. 42 e 43 del Dlgs 165 del 2001) e dai contratti nazionali (per il settore università, art. 42 del CCNL Istruzione e ricerca del 19 aprile 2018).

Pertanto, considerando che l’obiettivo della norma è quello di superare il contenzioso in atto e di prevenirne l’istaurazione di nuovo e non invece di alimentarne altro, si chiede che vengano presi provvedimenti urgenti al fine di determinare nuove condizioni che consentano effettivamente di giungere ad un confronto tra le parti con tempi fattibili e su contenuti praticabili.

La FLC CGIL, che storicamente si batte per l’unità dell’intera categoria degli ex–Lettori e CEL, pur considerando lo “spirito” della norma un importante passo in avanti, intende ribadire la propria determinazione affinché si arrivi ad una revisione dell’attuale assetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, al fine di prevedere in maniera corretta e risolutiva una distinta disciplina per tutta la categoria degli ex-Lettori/CEL, con disposizioni puntuali in ordine alle attività, al salario, all’orario di lavoro e agli aspetti previdenziali. Siamo convinti che il CCNL, sulla base del già richiamato art. 44 del CCNL del 19 aprile 2018, possa risolvere virtuosamente i temi posti in essere dalla legge 20 novembre 2017, n. 167, rivolgendo le soluzioni a tutta la categoria degli ex-Lettori e CEL. Confidiamo, a partire dell’intervento richiesto rispetto al Decreto Interministeriale, nella prosecuzione di un confronto costruttivo con il MIUR, consapevoli della complessità delle problematiche presenti ma anche della necessità, non più procrastinabile, di una soluzione equa e definitiva per tutta la categoria degli insegnanti universitari di madrelingua.

Distinti saluti.

Il Segretario nazionale
Giuseppe Di Lullo

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

LEGGI LA NOTIZIA