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Ricerca: resoconto del tavolo tecnico di confronto tra sindacati e MUR

La FLC CGIL chiede di completare le stabilizzazioni e di modificare l’articolo 6 del DDL sul reclutamento.

20/09/2021
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Si è tenuto il 20 settembre, in modalità da remoto, un incontro tecnico con il MUR che ha fatto seguito a quello del 20 maggio scorso.

Durante l’incontro il dott. Francesco Ciardiello, che presiedeva la delegazione ministeriale, ha reso noto che l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto nazionale è stato inviato agli organi vigilanti ed è all’esame del MEF. In assenza però dell’atto di indirizzo per il settore della Scuola, il complessivo atto di indirizzo del comparto “Istruzione e ricerca” non ha ancora visto la luce e non è stato quindi ancora possibile avviare il confronto con l’ARAN per l’apertura della trattiva per il rinnovo del CCNL, anche se contatti sono già stati avviati dal MUR con il Presidente dell’ARAN.

Il MUR sta inoltre lavorando per cercare di acquisire le risorse aggiuntive necessarie per il rinnovo del CCNL in particolare per finanziare la revisione dell’ordinamento professionale.

La questione, divenuta sempre più urgente nel corso degli anni, della regolazione del lavoro di ricerca svolto al di fuori della rete degli EPR in realtà private, per altro spesso finanziate con risorse pubbliche, verrà affrontato in successivi tavoli tecnici.

Relativamente all’iter del disegno di legge sul reclutamento per Università ed EPR il Ministero si è riservato di portare ulteriori approfondimenti, avendo già segnalato alcune criticità.

La FLC CGIL ha chiesto preliminarmente di definire un metodo di lavoro per queste riunioni tecniche, programmando più riunioni con ordine del giorno specifico e magari con la possibilità di riunioni “in presenza”.

LA FLC CGIL ha ribadito con forza la necessità di portare a pieno compimento il processo di stabilizzazione del personale precario, evidenziando, ancora una volta, la criticità del decreto di riparto delle risorse stanziate per le stabilizzazioni.

Abbiamo richiesto lo stralcio dell’articolo 6 del disegno di legge relativo al reclutamento negli EPR. Sarebbe preferibile, per avere una tempistica adeguata, optare per una legge delega, sulla scorta di quanto avvenne per la 218 del 2016.

In particolare abbiamo evidenziato, tra le criticità dell’attuale articolo 6:

  • l’impossibilità di dare eventualmente seguito a quanto previsto dalla norma circa il passaggio diretto al II livello dei ricercatori a tempo determinato, senza aver prima abolito il III livello e finanziato il passaggio al livello superiore per tutti i ricercatori e tecnologi attualmente in servizio;
  • la necessaria previsione di normativa per l’accesso analoga anche per la figura del tecnologo (oggi non prevista);
  • la necessaria contrattualizzazione delle forme di lavoro come quelle dell’assegno di ricerca e delle borse di ricerca.

Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL abbiamo fatto presente che la mancanza dell’atto di indirizzo del settore Scuola, seppur comporta un ritardo nell’avvio delle trattative, non inciderà sull’esito delle stesse, dove rimane determinante che venga perseguita con forza l’acquisizione delle necessarie risorse aggiuntive per la revisione dell’ordinamento professionale. In tutte le fasi di questo rinnovo rimane inoltre fondamentale la necessità di rimarcare la specificità del settore ricerca, anche per quanto riguarda il tema del lavoro agile, che dovrà trovare adeguata normazione proprio nel prossimo CCNL.

Il 14 e il 21 di ottobre si svolgeranno altri due incontri di questo tavolo tecnico con all’ordine del giorno: aggiornamento sull’articolo 6, salario accessorio, risorse per il contratto, lavoro agile, stabilizzazioni, PNRR e regolazione del lavoro di ricerca svolto al di fuori dal CCNL

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