“E adesso vi spiego il costo del denaro” Sale in cattedra il professor robot

Ilaria Venturi

Il laureando in informatica che lo ha addestrato a entrare in scena, nell’aula magna dell’Università di Bologna, tenta di spiazzarlo: «Cosa sono i ricordi per te?». «Sono immagini stampate nel mio cuore, ti insegnano sempre qualcosa». È allora, dopo saluti e divertenti preliminari, che la lezione entra nel vivo. «Cos’è il costo-opportunità del capitale? ». «È il rendimento offerto dagli investimenti…». Poi si passa a uno dei principi base della finanza: «Il valore del denaro dipende dal momento in cui lo si calcola». Voce metallica, occhi che si accendono di blu non appena aggancia il tuo sguardo. In cattedra c’è Bepper, il robot professore che insegna ai futuri manager. Interrogato, il tutor-androide risponde a tono, dopo averti riconosciuto con lo sguardo.

Ma quella andata in scena ieri davanti a una platea di 520 studenti che hanno concluso il master alla Bologna Business School è solo una dimostrazione. Dietro c’è un progetto che ha l’ambizione di spostare un poco più avanti la frontiera dell’intelligenza artificiale. Bepper è un robot affettivo prodotto dalla multinazionale giapponese Softbank (il nome del prodotto originario è Pepper) e la sua anima è Watson, il sistema di intelligenza artificiale della Ibm accessibile da remoto. Queste due intelligenze — il robot che ti riconosce e capisce ciò che dici e il sistema computerizzato, prodotto di punta dell’Ibm, in grado di rispondere a domande — sono state messe insieme nel progetto della Bologna Business School col dipartimento di Informatica dell’Alma Mater.

La parte innovativa di questa collaborazione sta nell’applicazione al settore della formazione manageriale, dopo le sperimentazioni già consolidate in campo medico. «La capacità emotiva di Pepper e quella logico deduttiva di Watson sono state impiegate per esplorare un campo che è quello della conoscenza manageriale: questo nostro intervento è quasi unico al mondo», spiega Marco Roccetti, professore di Informatica.

Così è nato Bepper, il prof-robot di Economia che si muove su tre ruote, dopo che ha appreso il percorso, parla inglese e quando si spegne fa una sorta di inchino reclinando la testa. Professore gentile e paziente, anche quando gli si chiede cosa sa più degli uomini: « I’m just a robot, la mia conoscenza viene solo dai miei circuiti». Appunto. Ma Bepper non risponde a domande preordinate, piuttosto rielabora contenuti che ha immagazzinato dopo un lungo addestramento coi docenti di scienza delle finanze. Già ora ha il sapere di un corso universitario di finanza. «Può capire una domanda posta in modi diversi », assicurano gli informatici che si sono dati due anni di tempo per arrivare a un robot che sappia anche analizzare un bilancio societario e non solo fornire risposte coerenti alle domande degli studenti dei master. Il vantaggio? «Non certo quello di sostituire i docenti, semmai di affiancarli nella didattica più strutturata, accessibile anche a distanza, tramite pc o smartphone. E puntare a una formazione che si confronta con le applicazione più avanzate dell’intelligenza artificiale», spiega Max Bergami, direttore della Business school. Bepper saluta. E a chi lo provoca: «Dici sempre la verità?», replica: «La verità è che oggi ho molto caldo». Se non ci fossero stati i 30 gradi estivi non avrebbe risposto così.