Corriere: «Nessuna preferenza agli insegnanti residenti»
Uno stop al reclutamento su base regionale dei docenti scolastici è venuto dal Consiglio di Stato che a rimesso alla Corte Costituzionale una legge provinciale di Trento sull'aggiornamento delle graduatorie
ROMA - Uno stop al reclutamento su base regionale dei docenti scolastici è venuto dal Consiglio di Stato che a rimesso alla Corte Costituzionale una legge provinciale di Trento sull'aggiornamento delle graduatorie.
Nulla a che vedere con le richieste della Lega, ribadite in questi giorni, di una «svolta» su base regionale della scuola italiana, ma certo Palazzo Spada ha ritenuto la legge trentina, che ha «discriminato» un professore veronese, in contrasto con gli articoli 3, 4, 16, 51, 97 della Costituzione.
A segnalare il caso è stata l'Anief (Associazione nazionale professionale e sindacale). «Questa pronuncia del Consiglio di Stato è quanto mai opportuna - ha commentato il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - viste le recenti proposte avanzate dai parlamentari della Lega su graduatorie regionali e punteggi di residenza, perchè chiarisce come anche nelle regioni-province autonome con competenza esclusiva nel settore della scuola non sia possibile inserire in coda i docenti provenienti da altre regioni o attribuire un punteggio diverso da quello obiettivo valutabile su tutto il territorio nazionale, neanche in presenza di un'invocata quanto mai falsa continuità didattica».